FERMO – A 74 anni, si è spento ieri all’ospedale di San Benedetto a causa dell’aggravarsi di alcuni problemi cardiaci. Il calcio marchigiano, e non solo, perde una figura di riferimento, incastonata nell’ambito della disciplina per decenni.
Originario di San Benedetto del Tronto, Cicchi ha vestito il bianconero della Juventus giocando nelle relative giovanili. Appesi gli scarpini al chiodo, la lunga carriera da dirigente. Nei primi anni del nuovo millennio ha ricoperto l’incarico di team manager all’Ascoli Calcio dei “diabolici”, con la Serie B conquistata e difesa all’epoca di mister Bepi Pillon. Poi tanta scrivania dirigenziale nel ruolo di direttore sportivo, a cavallo tra le due regioni di riferimento: in Abruzzo costruttore della rosa del Martinsicuro, guidata dall’indimenticabile capitano della Fermana, Guido Di Fabio. Con il numero 5 canarino anche in biancorosso, quello della Maceratese dell’allora presidente Maria Francesca Tardella, per dei campionati da protagonista in serie D. Nella provincia confinante anche la recente consulenza sportiva alla Civitanovese, medesima categoria e l’approdo successivo alla Recanatese. Nel Piceno, da ricordare l’esperienza al Centobuchi e con la Vis Stella.
Cicchi, da navigato ed esperto conoscitore di calcio, ha lasciato un’impronta importante naturalmente anche nel Fermano: nel decennio passato, in Eccellenza, vicino alle sorti della Folgore Falerone, divenuta Folgore Falerone Montegranaro poi. Conquistato il massimo campionato dilettantistico marchigiano, l’anno seguente, stagione sportiva 2015/16, eccolo protagonista della costruzione della rosa della Folgore Veregra, sempre al fianco di patron Luciano Bartolini, per l’avventura in Serie D.
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