Ospite della quinta serata della rassegna Fermo sui Libri, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fermo, con la Biblioteca Civica “Romolo Spezioli” e il Conservatorio “G. Battista Pergolesi”, con la direzione artistica di Oriana Salvucci ed il sostegno di numerosi sponsor privati, sarà Rosa Matteucci, l’«impietosa, feroce cantatrice del “nonostante”» come la definì Carlo Fruttero. Venerdì 18 luglio alle ore 21,15 nella suggestiva cornice della Chiesa di San Filippo a Fermo, l’autrice racconterà la sua ultima fatica letteraria dal titolo Cartagloria. Ad aprire la serata saranno Rebecca Montagna, al flauto e Silvia Talamonti alla chitarra del Conservatorio Pergolesi di Fermo.
“Questo nuovo romanzo – scrive la direzione artistica – in bilico, come gli altri, sull’illusorio crinale fra comico e tragico, inizia con l’affannosa, tormentosa aspirazione di lei bambina a ricevere, come tutte le sue antenate e le sue simili, la Prima Comunione, per proseguire con la morte di un padre molto amato – sebbene molto scapestrato – e la sua sciamannata sepoltura. Nella scrittura, straziata e al tempo stesso grottesca, di Rosa Matteucci diventa comico perfino il viaggio, non solo interiore, che tale morte susciterà, alla ricerca di quell’antico Trascendente che il nostro tempo sembra aver smarrito: dall’India dei santoni ai Pirenei di Bernadette, dai gruppi di preghiera della Soka Gakkai a un’ardimentosa visita a un frate esorcista che, asserragliato in un eremo, vende messalini con audiorosario incorporato.
Interessante la scelta del titolo, cartagloria, ovvero la tabella che veniva posta fino al 1965 nel mezzo dell’altare delle chiese cattoliche, con alcune orazioni della messa stampate in caratteri chiari, per aiutare la memoria del celebrante. Anche altri oggetti puntelleranno questo racconto e presidieranno alcuni passaggi chiave dell’infanzia di una bambina cresciuta nella provincia italiana di qualche anno fa. Rosa Matteucci scrive «a ogni comunicando spettava l’orologio di prezzo, che non andava mai indossato, nemmeno da grandi, insieme alla classica penna d’argento, simbolo di un’avvenuta alfabetizzazione con cui si poteva certo scrivere». Questi oggetti secondo l’autrice raccontano di un’Italia che non esiste più, in cui c’erano delle tradizioni e dei valori che le persone facevano proprie”.
Rosa Matteucci è nata a Orvieto e vive a Genova. Dopo un’infanzia che lei definisce dickensiana e aver fatto i più variopinti mestieri, da guida turistica abusiva a Orvieto, fino a dirigente al Quirinale, esordisce nel 1998 con “Lourdes”, con il quale ha ottenuto il riconoscimento per l’opera prima del Premio Bagutta e del Premio Grinzane Cavour. Nel 2003 è apparso “Libera la Karenina che è in te”, romanzo ambientato nell’Eritrea devastata dalla guerra dei nostri giorni, e nel 2006 “Cuore di mamma”. Collabora come editorialista con “La Stampa” e “Corriere dell’Umbria”. Scrive sceneggiature cinematografiche e ha partecipato come attrice ai film “Mi piace lavorare” di Francesca Comencini (2004) e “La tigre e la neve” di Roberto Benigni (2005).
L’evento è ad ingresso libero e gratuito, senza prenotazione. Per informazioni telefonare al numero 338 4162283.
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