Il “Modello Marche”: strategie per il futuro (Video)

ANCONA - Alla loggia dei Mercanti l'incontro promosso da Camera Marche in collaborazione con la rete degli atenei marchigiani e una filiera di partner istituzionali. Al centro del tavolo, l'analisi trasversale dei principali temi legati allo sviluppo economico della regione, con focus su flussi migratori, intelligenza artificiale, finanza e fondi pubblici per la crescita territoriale
Il Modello Marche: quali strategie per il futuro?

Si è tenuto questa mattina, presso la suggestiva Loggia dei Mercanti di Ancona, l’incontro “Il Modello Marche: quali strategie per il futuro”, promosso da Camera Marche in collaborazione con la rete degli atenei marchigiani e una solida filiera di partner istituzionali: Regione Marche, Istat, Consob, Struttura Commissariale per la Ricostruzione, oltre al sistema associativo e altri attori chiave del territorio.

Un momento del convegno

 

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di analizzare in modo trasversale i principali temi legati allo sviluppo economico della regione, con focus su flussi migratori, intelligenza artificiale, finanza e fondi pubblici per la crescita territoriale.

 

I saluti istituzionali sono stati affidati all’onorevole Lucia Albano, sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, a Dino Latini, presidente del Consiglio Regionale, e ad Angelo Eliantonio, assessore alle Attività Economiche del Comune di Ancona. L’introduzione ai lavori è stata curata da Marco Pierpaoli, membro di Giunta di Camera Marche.

 

Il primo panel, moderato dal rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, ha visto la partecipazione di Paolo Mariani (Direttore Generale di Unico), Massimiliano Polacco, Luca Gastreghini, Giorgio Menichelli (tutti componenti di Giunta di Camera Marche) e Gianfranco Santi, vicepresidente di Linfa.

Cornelli

 

A seguire, una serie di interventi di alto profilo ha arricchito il dibattito. Francesco Maria Chelli (presidente Istat) ha illustrato l’evoluzione demografica delle Marche, evidenziando il calo della natalità e il saldo migratorio negativo dei giovani, compensato però dalla presenza straniera. Ha inoltre commentato l’effetto positivo sulle esportazioni derivante dalla reazione preventiva delle imprese marchigiane alla minacciata politica dei dazi Usa.

 

Gian Luca Gregori ha sottolineato l’urgenza di un approccio “olistico” all’intelligenza artificiale, capace di integrare tecnologia, etica e formazione.

Chelli

 

Federico Cornelli (commissario Consob) ha ricordato il legame storico della Loggia dei Mercanti con il diritto commerciale, sottolineando come il risparmio di qualità rappresenti la vera “materia prima” del Paese. Ha inoltre annunciato un’importante innovazione: da domani, 19 luglio, l’autorizzazione alla pubblicazione dei prospetti informativi per le emissioni obbligazionarie passerà al capo della Divisione Emittenti, velocizzando l’accesso delle imprese al mercato dei capitali.

 

Guido Castelli (senatore e commissario straordinario alla ricostruzione) ha presentato i primi risultati del programma Next Appennino, volto allo sviluppo delle aree interne.

Castelli

 

Andrea Santori (Presidente Svem Marche) ha illustrato i primi esiti della nuova programmazione europea 2021–2027.

Sabatini, Acquaroli ed Albano

 

La sessione si è conclusa con una relazione plurisettoriale a cura della rete degli atenei marchigiani, con interventi di: Fabio Musso e Alessio Travasi (Università di Urbino), Sauro Vittori, Francesca Pompei ed Elettra Della Ceca (Università di Camerino), Mara Cerquetti (Università di Macerata), Valerio Temperini (Università Politecnica delle Marche). Il messaggio emerso è chiaro: anticipare e governare il cambiamento è la chiave per trasformare le sfide in opportunità. Le innovazioni tecnologiche e di processo sono leve strategiche per la competitività, ma è solo mettendo le persone al centro che si costruisce un progresso sostenibile e condiviso.

 

A chiudere l’incontro, l’intervento del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, che ha dichiarato: «Il modello Marche deve puntare su efficientamento tecnologico, ampliamento della capacità produttiva e formazione delle competenze. I giovani cercano opportunità: dobbiamo fare in modo che le trovino qui, offrendo loro punti di riferimento e una visione locale in cui sentirsi protagonisti. Formati dalle nostre straordinarie università, devono potersi realizzare nelle Marche, anche dal punto di vista del reddito».

 


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