La cultura continua ad essere protagonista dell’estate fermana con Fermo sui Libri, rassegna ormai consolida che da dieci edizioni intreccia letteratura, poesia, filosofia, musica e arti. Il tema di quest’anno – “Le Virtù” – vuole essere una provocazione e allo stesso tempo un invito ad interrogarci su cosa significa, oggi, essere umani. In tempi tempestosi e incerti come quelli attuali riecheggiano le parole di Terenzio, homo sum, humani nihil a me alienum puto (sono uomo, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me), ad alludere alla fondamentale debolezza della natura umana, alla difficoltà di evitare l’errore o la colpa, ma anche la potenzialità di poter far agire le forze attualizzanti positive come la compassione, l’empatia, l’intelligenza del cuore, il senso di comunità. E all’insegna di questa speranza attualizzante positiva si snoderanno tutti gli appuntamenti della rassegna.
Il settimo appuntamento è affidato alla finalista del Premio Strega Nadia Terranova che lunedì 21 luglio alle ore 21,15 a Piazzale Azzolino sarà protagonista di un intervento dal titolo Quello che so di te.
«Un romanzo personale e – spiegano gli organizzatori della rassegna – intenso che ci interroga sul potere della memoria, individuale e collettiva, e sulla nostra capacità di attraversarla per immaginare chi siamo. In questa storia c’è una donna che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è solo un pensiero astratto ma ha un nome, e quel nome è Venera. Una bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni. Ma chi era Venera? Qual è stato l’evento che l’ha portata a varcare la soglia del Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo? Per scoprirlo, è fondamentale interrogare la Mitologia Familiare, che però forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio con dettagli inattendibili. Questa non è solo una storia di donne, ma anche di uomini. Di padri che hanno spalle larghe e braccia lunghe, buone per lanciare granate in guerra. Di padri che possono spaventarsi, fuggire, perdersi. Per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro cadute e il loro ostinato coraggio, non resta altro che accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna andarselo a prendere. Ritornare a Messina, ritornare fra le mura dove Venera è stata internata e cercare un varco fra le memorie (o le bugie?) tramandate, fra l’invenzione e la realtà, fra i responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari. Nadia Terranova è nata a Messina e vive a Roma. Ha pubblicato i romanzi Gli anni al contrario (2015, vincitore di numerosi premi tra cui il Bagutta Opera Prima, il Brancati e l’americano The Bridge Book Award), Addio fantasmi (2018, finalista al Premio Strega, Premio Alassio Centolibri) e Trema la notte (2022, Premio Elio Vittorini, Premio Internazionale del mare Piero Ottone). Collabora con le pagine culturali della Repubblica e della Stampa ed è la curatrice della rivista letteraria K edita da Linkiesta».
L’evento è ad ingresso libero e gratuito, per informazioni telefonare al numero 338 4162283.
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