Porto, altro ricorso della società Marina. L’ex gestore punta ad un taglio del 25% sul canone

PORTO SAN GIORGIO - Dopo l'annunciato ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato che, confermando la pronuncia del Tar Marche, ha di fatto tolto alla società Marina la concessione demaniale del porto, ecco spuntare un altra causa innanzi al Tribunale di Fermo.  Il ricorso è stato notificato a maggio all'ente rivierasco e mira ad ottenere, da parte della Marina, il riconoscimento del possesso dei requisiti di “impresa turistico ricettiva all’aria aperta” «così da poter fruire di una riduzione del 25% del canone concessorio corrisposto».

Il porto turistico di Porto San Giorgio (foto Cristiano Ninonà)

di Sandro Renzi

Dopo l’annunciato ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato che, confermando la pronuncia del Tar Marche, ha di fatto tolto alla società Marina la concessione demaniale del porto, ecco spuntare un altra causa innanzi al Tribunale di Fermo.  Il ricorso è stato notificato a maggio all’ente rivierasco e mira ad ottenere, da parte della Marina, il riconoscimento del possesso dei requisiti di “impresa turistico ricettiva all’aria aperta” «così da poter fruire di una riduzione del 25% del canone concessorio corrisposto» si legge nella delibera di giunta approvata a luglio. Contestualmente la società Marina chiede che, all’esito del giudizio e  «dopo aver accertato il diritto alla riduzione del canone, le pretese debitorie del comune di Porto San Giorgio a titolo di canone concessorio, per il periodo 2020-2024, vengano ridotte di almeno 263.762,45 euro».

La Segretaria Generale, competente alla gestione del servizio demanio al momento dell’acquisizione del ricorso, anche su indicazione del legale incaricato per la difesa in giudizio contro la citata società seppur per aspetti differenti, ha ritenuto doveroso e legittimo difendere le ragioni del Comune affidando all’avv. Giacomo Graziosi, che sta seguendo altre cause sulla questione porto per conto dell’ente di via Veneto, l’incarico di rappresentare il Comune stesso in questa ennesima causa.

 


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