di redazione CF
«La Comunità di Rubbiano, attraverso il proprio Comitato, intende con la presente informare le autorità competenti, gli enti preposti e l’opinione pubblica in merito alle gravi criticità che continuano a interessare il territorio montano e le persone che lo abitano, con riferimento particolare ai provvedimenti assunti dall’Amministrazione Comunale di Montefortino e alla condotta del sindaco, Domenico Ciaffaroni». E’ quanto si legge in una nota del comitato della Comunità di Rubbiano.
Rubbiano è una frazione rurale del Comune di Montefortino, situata all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dove da sempre si svolgono attività legate all’agricoltura e alla pastorizia. «I residenti, proprietari di prime e seconde case, hanno nel tempo presentato richieste all’amministrazione comunale – rimarca il comitato – per interventi di manutenzione ordinaria e valorizzazione del borgo, molte delle quali precedenti agli eventi sismici del 2016. Purtroppo nessun provvedimento è stato attuato per migliorare lo stato dei luoghi, nonostante in merito si sia pronunciato anche il Tribunale di Ascoli Piceno con procedimento n.1704/2009 e relativa sentenza del 17 febbraio 2015; a tutt’oggi Rubbiano versa in uno stato di progressivo abbandono. A seguito della delibera di giunta n. 41 del 23 dicembre 2021, con cui è stata avviata una procedura di esproprio, la comunità si è attivata per opporsi a una decisione ritenuta lesiva e priva del pubblico interesse, non avente alcun legame con la riqualificazione delle criticità del borgo o la ricostruzione post-sisma. A tal fine, è stato anche creato un gruppo pubblico Facebook, denominato “Giù le Mani da Rubbiano”, con l’obiettivo di dare visibilità alle problematiche della frazione e promuovere un dibattito pubblico».
Dopo la premessa il comitato passa ad enunciare i fatti: «Fin dall’inizio della mobilitazione, il comportamento del sindaco Ciaffaroni è apparso discutibile, in particolare nei confronti dei proprietari contrari alla procedura di esproprio che hanno avanzato le dovute osservazioni. Infatti, dopo la notifica presso il Comune di Montefortino di tali osservazioni, i dati sensibili e personali di alcuni interessati sono stati utilizzati (…) per avviare una campagna percepita dalla comunità, come vessatoria nei confronti delle persone di Rubbiano (…). Detti comportamenti, documentati anche su piattaforme social, accessibili da chiunque non abbia restrizioni, configurano una forma di pressione inaccettabile subita silenziosamente dalla cittadinanza di Rubbiano. In più occasioni ( sono state) utilizzate espressioni gravemente offensive rivolte ai cittadini, sostenitori e oppositori (…) atteggiamenti che a partire dal gennaio 2022 si sono protratti sino ai giorni attuali. (…). L’art. 54 della Costituzione Italiana stabilisce che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore. Tale obbligo è richiamato anche dall’art. 50 del D.Lgs. 267/2000 (TUEL), secondo cui il sindaco deve giurare fedeltà alla Costituzione italiana prima di esercitare le sue funzioni. Inoltre, il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 62/2013), estensibile anche agli amministratori locali, prevede obblighi di rispetto, decoro e correttezza. I comportamenti sopra descritti rappresentano, a nostro avviso, una violazione dei principi fondamentali che regolano l’esercizio di funzioni pubbliche e un grave pregiudizio all’immagine dell’istituzione rappresentata. Le parole e gli atteggiamenti di un sindaco hanno un peso simbolico e politico: sono espressione del rispetto dovuto alla comunità che rappresenta e riflettono la visione che egli ha del proprio territorio. Definire un’intera frazione e chi la abita in termini spregevoli, non si tratta solo di una frase infelice: è un gesto grave e lesivo. Un’affermazione del genere, non merita alcuna giustificazione e laddove vi fosse stato il desiderio di denunciare un problema, così facendo viene meno il rispetto verso cittadini, lavoratori, comitati e realtà locali che ogni giorno, spesso in silenzio, si impegnano per migliorare la qualità della vita di quello stesso paese. Un sindaco è eletto per amministrare, per prendersi cura, per trovare soluzioni, non per insultare ciò che dovrebbe difendere e valorizzare. Riguardo lo stato di degrado di Rubbiano, la Comunità è certa di aver ampiamente e tempestivamente denunciato tutte quelle situazioni che rendevano quei luoghi fatiscenti, chi meglio del sindaco Domenico Ciaffaroni, dopo ripetuti mandati, poteva intervenire a porvi rimedio? Più volte sono state denunciate situazioni di degrado come ad esempio: i problemi di gestione dei rifiuti, la mancanza di isole ecologiche (tema a tutt’oggi molto attuale vista l’assenza di una discarica ove smaltire i rifiuti), l’illuminazione mancante (o fin troppo presente), la canalizzazione delle acque piovane nei casi di maltempo, il dissesto del manto stradale rimasto brecciato e l’eventuale rifacimento in cemento delle vie principali e secondarie del paese, la mancata manutenzione ordinaria delle aree verdi pubbliche, il rifacimento dei fontanili presenti nella frazione, lo stato di abbandono in cui versa il parcheggio esistente e la conseguente inciviltà dei turisti che occupano con i loro veicoli gli spazi privati dei residenti, le condizioni fatiscenti in cui versa il rifugio, lo stato del “fosso” che collega le estremità del paese (ad oggi completamente ostruito dalla vegetazione), la presenza di ruderi pericolanti che dovrebbero essere demoliti, la necessità di sostituire i paravalanghe che pur non essendo di competenza strettamente comunale poteva essere segnalata anche dall’amministrazione per ragioni di pubblica sicurezza. Nonostante ciò, l’Amministrazione non ha intrapreso azioni efficaci. Pertanto, ritenendo che la condotta del sindaco abbia compromesso il decoro della frazione di Montefortino e l’immagine di chi ne fa parte violando ogni principio di buon andamento, imparzialità e rispetto delle istituzioni, la Comunità di Rubbiano, invitiamo il sindaco Domenico Ciaffaroni a porgere pubbliche scuse alla cittadinanza per i comportamenti adottati, sollecitiamo le dimissioni volontarie dello stesso e, in assenza di riscontro, invitiamo il Consiglio Comunale a valutare una mozione di sfiducia, richiamando intervento del Prefetto di Fermo, ove necessario, per garantire il rispetto delle istituzioni democratiche e la tutela della collettività. La Comunità di Rubbiano, rimane disponibile al dialogo e al confronto costruttivo con ogni rappresentante delle istituzioni che dimostri volontà concreta di ascolto e rispetto per il territorio e i suoi abitanti».
Ma la replica del primo cittadino non si fa attendere. Ciaffaroni commenta la nota del comitato come: «l’ennesima, inviata “Urbi et Orbi” da un fantomatico comitato, senza nessun valore giuridico, composto quasi esclusivamente – scrive il sindaco in un comunicato – dalla gentile signora e dai suoi familiari. Essi non sono nuovi a queste performance, già nel 2011 ne costituirono un altro denominato “Salviamo Rubbiano dal degrado” e, fin dall’ora, iniziarono a subissare la Prefettura di Ascoli Piceno prima e successivamente quella di Fermo di missive, come fascicolo depositato in Comune di oltre dieci kg carta. I signori (…) posseggono nella Frazione di Rubbiano – Capovilla, completamente devastata dal sisma del 2016, una porzione immobiliare presso un aggregato (seconda o forse terza casa). A distanza di un anno circa dalla rimozione della zona rossa – dichiara il sindaco Ciaffaroni – nessun progetto di ricostruzione è stato presentato dagli stessi all’Usr probabilmente perché impegnati nell’inviare, insieme alla Presidente della Comunanza Agraria, decine di esposti e denunce a tutti gli organi istituzionali. Parlano di inerzia dell’Amministrazione Comunale ma (non facilitano) la riqualificazione urbana della frazione tramite importanti progetti: dalla messa in sicurezza delle gole dell’Infernaccio alla Ricostruzione e Rigenerazione totale del Borgo oltre l’attuazione di un importante protocollo d’intesa siglato tra il Comune di Montefortino e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini per la salvaguardia ambientale di uno dei siti più rilevanti dei Monti Sibillini. Riguardo ai social network si fa presente che il profilo istituzionale del Comune di Montefortino non ha mai diffuso commenti offensivi viceversa è sovente la diffusione di commenti denigranti e offensivi da parte del profilo del suddetto comitato “Giù le mani da Rubbiano” nei confronti dell’Amministrazione comunale».
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