Fiorella Mannoia incanta il pubblico del Wondergate con i suoi successi e il suo messaggio di pace

ALTIDONA - Fiorella Mannoia ha portato un vento di emozioni al parco Due ponti di Marina di Altidona. Durante il concerto di ieri sera, per la terza serata del Wondergate Music Festival, la nota cantante ha regalato al pubblico alcuni dei suoi più grandi successi ma ha anche parlato dei diritti delle donne, di conflitti bellici portando il suo messaggio di pace. Lei, signora indiscussa della musica, osservatrice attenta dei nostri tempi, interprete e narratrice del mondo femminile, Fiorella Mannoia ha intrattenuto il pubblico per due ore di spettacolo ininterrotto con brani senza tempo, come la sua voce profonda, autentica e viscerale.

di Serena Murri 

Fiorella Mannoia ha portato un vento di emozioni al parco Due ponti di Marina di Altidona. Durante il concerto di ieri sera, per la terza serata del Wondergate Music Festival, la nota cantante ha regalato al pubblico alcuni dei suoi più grandi successi ma ha anche parlato dei diritti delle donne, di conflitti bellici portando il suo messaggio di pace. Lei, signora indiscussa della musica, osservatrice attenta dei nostri tempi, interprete e narratrice del mondo femminile, Fiorella Mannoia ha intrattenuto il pubblico per due ore di spettacolo ininterrotto con brani senza tempo, come la sua voce profonda, autentica e viscerale.

A fare la differenza, nella riuscita di un concerto molto atteso che ha riempito l’arena, è stato l’accompagnamento dell’orchestra sinfonica che da tempo segue i suoi tour e che ha dato quel tocco in più alla performance, arricchendola e dandogli un qualcosa di solenne. Fiorella Mannoia è salita sul palco con la sua band di sempre e con l’Orchestra Saverio Mercadante di Altamura, diretta dal maestro Rocco De Bernardis.

Ha aperto il concerto con la sferzante canzone “Caffè nero bollente”, un pezzo targato Sanremo 1981, seguito da “Combattente”, “Nessuna conseguenza”, “Come si cambia”, “Le notti di maggio”. Ha suonato brani suoi ma anche di Battisti, Cocciante (con “Margherita”), “Pescatore” di Bertoli, “Giovanna D’Arco” brano scritto da Francesco De Gregori e a lei ispirato. Poi, è arrivato il momento dei consigli, delle raccomandazioni (e forse dei rimpianti) rivolti a una figlia immaginaria quando se ne va di casa e al momento del distacco da una madre, con la canzone scritta da lei In viaggio.

Poi il suo invito alla “disobbedienza”: «Noi ci siamo evoluti – ha detto Mannoia prima di cantare – grazie a chi ha disobbedito, a partire da Eva, sono stati i disobbedienti a far evolvere il mondo. L’unico dovere di obbedienza che abbiamo è verso la nostra coscienza e se ci dice di non fare qualcosa, disobbedire diventa un dovere». Ha annunciato così, il brano “Disobbedire”, nel quale dice: «perché io non sono stata mai capace di obbedire a qualche cosa che non sento».

La cantante è tornata a rivolgersi al pubblico dicendo: «Sono tempi difficili, un momento spaventoso, si parla di armi e di riarmo, di conflitti nel cuore dell’Europa e Gaza che mi toglie il sonno. Come si fa a dormire di fronte alla fame e a bambini senza cure? Fermate tutto questo. Non cambieremo niente ma non potranno dire di averlo fatto in nostro nome». Così ha rimarcato il suo pensiero pacifista, prima di intonare uno dei suoi successi più recenti, “Il peso del coraggio”.

Ci sono stati ancora i brani “Che sia benedetta” e “Sally”, prima dell’arrivo di una bambina (Clara) davanti al palco con un cartellone con sopra scritto «C’è che ormai ho imparato a sognare e non smetterò», con la quale la cantante ha voluto farsi una foto raccomandandosi di non smettere mai di sognare. Infine ha cantato un inno all’emancipazione femminile e al diritto di essere se stessi, “Mariposa”.

Come richiedono le regole dello spettacolo, ad un certo punto è uscita di scena, il pubblico ha iniziato a chiamarla e a quel punto è tornata per il gran finale, con tre brani iconici della sua carriera.

Era il momento tanto atteso dal pubblico, con le note di “Quello che le donne non dicono” e al momento del ritornello la cantante ha girato il microfono verso la gente e l’ha lasciata cantare al posto suo. A fine brano, si è rivolta ai padri: «Insegnatelo ai vostri figli maschi che il rifiuto di una donna non è un rifiuto alla virilità e che quando una donna dice no…»… è «No!» hanno risposto in coro, dal pubblico.

Non poteva mancare il coinvolgente “Cielo d’Irlanda” durante il quale la cantante si è lanciata in una danza sfrenata rivolta al suo pubblico. Mannoia ha chiuso lo spettacolo con , «un pezzo che esprime tutto il mio disprezzo per i potenti del mondo che giocano con le nostre vite» e ha cantato “Il disertore”, da sola, senza accompagnamento cosa che ha resto l’interpretazione ancora più intensa e vibrante prima di salutare il suo pubblico, grato per le emozioni di tutta una serata.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti