Via libera alla legge agricoltura sociale e agriturismo, Putzu: «Rafforziamo una norma fondamentale per lo sviluppo sostenibile»

POLITICA - Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia: «La nostra legge risponde a due obiettivi fondamentali: aggiornare il quadro normativo regionale alla luce delle più recenti disposizioni nazionali e rendere più semplice e trasparente la vita delle aziende agricole»

Andrea Putzu

«Con l’approvazione della legge regionale che modifica la legge regionale n. 21/2011 e rimodula parte delle risorse della missione Agricoltura e Politiche agroalimentari del bilancio 2025–2027, aggiorniamo e rafforziamo una normativa fondamentale per lo sviluppo sostenibile e inclusivo delle nostre aree rurali. Interveniamo con decisione per valorizzare l’agricoltura multifunzionale, l’agriturismo e l’agricoltura sociale, settori nei quali le Marche sono da anni all’avanguardia a livello nazionale. Il centrodestra continua a dimostrare attenzione concreta per il mondo agricolo, con un’azione legislativa capace di unire semplificazione, innovazione e coerenza con la normativa statale ed europea». Così il consigliere del gruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Andrea Putzu, presidente della II Commissione Permanente, relatore di maggioranza della legge approvata oggi dal Consiglio regionale.

«La nostra legge risponde a due obiettivi fondamentali: aggiornare il quadro normativo regionale alla luce delle più recenti disposizioni nazionali, come quelle introdotte dalla legge 141/2015 sull’agricoltura sociale, e rendere più semplice e trasparente la vita delle aziende agricole che operano nei settori agrituristico e sociale. Con questa riforma, superiamo vincoli burocratici inutili, introduciamo regole più chiare e favoriamo l’inclusione sociale in ambito agricolo, garantendo maggiore certezza giuridica agli operatori. La principale novità del provvedimento è che per l’esercizio delle attività di agriturismo possono essere utilizzati sia i fabbricati a destinazione abitativa sia i fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole, già esistenti nel fondo. Mentre sono ribadite le altre caratteristiche: l’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le strutture agrituristiche, in linea con la normativa statale; la semplificazione delle comunicazioni sui prezzi, eliminando obblighi ridondanti che gravavano sulle imprese; l’aggiornamento completo della disciplina sull’agricoltura sociale, con il riconoscimento delle attività come parte integrante dell’impresa agricola; l’adozione di requisiti minimi e parametri oggettivi per il riconoscimento delle attività di agricoltura sociale, nel rispetto del decreto ministeriale 12550/2018; la possibilità di utilizzare un segno distintivo regionale per gli operatori dell’agricoltura sociale, favorendo visibilità e trasparenza verso i consumatori; interventi edilizi agevolati per l’adeguamento delle strutture rurali, anche con rilascio gratuito dei titoli abilitativi in caso di interventi funzionali allo svolgimento dell’attività sociale. Abbiamo previsto anche una sezione dedicata al bilancio regionale, per rimodulare risorse già stanziate e renderle coerenti con gli obiettivi della legge. Nessun aumento di spesa, ma un uso più efficiente delle risorse esistenti. È il segno di una politica agricola seria, responsabile e concreta. Con questa legge il Consiglio regionale, grazie al lavoro della maggioranza di centrodestra, si dimostra ancora una volta vicino al mondo agricolo, valorizzando non solo la produzione, ma anche la sua funzione sociale e culturale. L’agricoltura marchigiana è presidio di territorio, coesione e comunità: con questo provvedimento la mettiamo in condizione di affrontare le sfide del presente e costruire nuove opportunità per il futuro».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti