Ilaria Salis racconta il carcere in Ungheria. Su riforma della giustizia e premierato «la situazione è preoccupante»

PORTO SAN GIORGIO - Ilaria Salis racconta i suoi giorni di detenzione nelle carceri ungheresi. L'eurodeputata lo ha fatto nel libro "Vipera" presentato oggi a Rivafiorita, prima tappa di un tour che ha portato la Salis nelle Marche, affiancata da Giovanna Fanci, candidata con Avs al consiglio regionale nel collegio di Fermo, Ivan Bonnin, coautore del libro, e Peppino Buondonno, responsabile scuola, università e formazione della segreteria nazionale di Sinistra Italiana.

Ilaria Salis racconta i suoi giorni di detenzione nelle carceri ungheresi. L’eurodeputata lo ha fatto nel libro “Vipera” presentato oggi a Rivafiorita, prima tappa di un tour che ha portato la Salis nelle Marche, affiancata in questo appuntamento (realizzato insiema alla Perdigiorno) da Giovanna Fanci, candidata con Avs al consiglio regionale nel collegio di Fermo, Ivan Bonnin, coautore del libro, e Peppino Buondonno, responsabile scuola, università e formazione della segreteria nazionale di Sinistra Italiana. Gli altri candidati di Avs all’assemblea regionale sono Federico Spagnoli, Gabriele Cannella e Monia Borlacco. Volume, quello della Salis, che ripercorre il dramma di una vicenda che l’ha vista protagonista e simbolo della resistenza politica. «Questo libro parla dell’Ungheria di Orban ma anche e soprattutto del processo di involuzione che stanno subendo le nostre democrazie attraverso l’esperienza vissuta da Ilaria» ha detto Buondonno in apertura «non posso che ringraziare Ilaria per essere andata a Budapest a protestare contro i nazifascisti. Si parla anche del diritto e della lotta alla casa. Una battaglia simile c’è anche a Porto San Giorgio dove si registra un enorme crescita degli affitti. Rivendico allora il diritto di manifestare ed occupare e dare un segnale forte su questo tema».

La battaglia che la Salis sta portando avanti, dopo aver provato sulla sua pelle i segni della detenzione durissima, è anche quella a sostegno dei carcerati per migliorare le loro condizioni. Istanza che ha portato in Europa subito dopo la sua elezione. Un pensiero poi al papà che ha fatto la campagna elettorale per Ilaria, ha ricordato Buondonno, che non poteva perché in carcere ed ha creduto nella figlia. «Di quella storia è stato detto tutto e di più. Con questo libro ho potuto dire la mia dopo un anno di prigione -ha ricordato la Salis- e non nascondo che all’inizio era molto scettica quando mi è stato proposto di candidarmi. Quando hanno deciso di mettermi ai domiciliari ho capito che qualcosa stava cambiando. Peraltro un mese prima me li avevano rifiutati con motivazioni inaccettabili». Le paure, burocratiche e non solo, legate all’esito del voto erano tante alla vigilia. Lo ha ricordato la Salis che ora vuole portare all’interno delle istituzioni la voce dei più deboli. I ricordi dell’eurodeputata tornano alla detenzione, ai periodi più brutti, come l’estate, a quelli tristi come il Natale. «L’ordine in carcere veniva mantenuto attraverso il terrore» ha aggiunto ancora la coautrice del volume “Vipera” interpellata da Buondonno sulla proposta del Governo di vietare le visite a sorpresa dei parlamentari nei Cpr. Buondonno parla di una “orbanizzazione” del Paese giudicando le proposte politiche del Governo guidato dalla Meloni. «Creiamo una forza di sinistra antifascista ed unita» ha detto Bonnin. Le ha fatto eco la Salis. «L’Europa guarda al modello Italia-Albania per affrontare il tema dell’immigrazione e punto al riarmo. La situazione è preoccupante. Orban è riuscito a smantellare i capisaldi dello stato di diritto ed in Italia la strada che si sta seguendo è la stessa passando dalla riforma della giustizia al premierato. Quando abbiamo fatto le visite nei Cpr si intuiva che la nostra presenza dava fastidio. Il fastidio provato dalle immagini che mi mostravano quando ero in manette non si è provato quando abbiamo visto i migranti in manette essere trasferiti in Albania. Questo perché ci sono umani di serie A e di serie B». Il governo ungherese, nel frattempo, ha chiesto la revoca dell’immunità parlamentare alla Salis e Avs è pronta a fare muro contro questa istanza.

Sandro Renzi

 



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