di Roberto Cruciani
L’attesa era tanta in casa Fermana, soprattutto tra i tifosi, per la prima conferenza stampa ufficiale della stagione nella quale sono stati presentati al pubblico il neo direttore sportivo Sergio Filipponi e il neo mister Augusto Gentilini ma tanti i temi da dibattere anche con la famiglia Simoni, proprietaria della società oltre che con il neo consulente canarino Marino Marini, insieme alla Tibisco Consulting e ai vice presidenti Roberto Ferroni e Samuele Isidori. Presente, stamattina, anche una rappresentanza della Curva che ha preso la parola per esprimere il proprio stato d’animo dopo gli anni negativi alle spalle.
UMBERTO SIMONI (Proprietà Fermana)
«Dopo due retrocessioni mi sento di chiedere scusa ai tifosi e alla cittadinanza. da oggi vogliamo voltare pagina, mettere un punto sul passato e guardare al futuro. Per questo abbiamo preso due personaggi veramente all’altezza della situazione. Seri, tecnicamente e professionalmente validi quali Filipponi e Gentilini. Più di questo non potevamo fare perché con questi due signori siamo veramente all’altezza di guardare avanti e avere una prospettiva futura che loro illustreranno. Con loro speriamo di fare quel salto in avanti che finora non siamo riusciti a fare. Siamo ancora qui perché attaccati alla maglia e alla Fermana: avevo 5 anni e venivo a vedere la Fermana, una tradizione di famiglia che dura ancora oggi. Non abbiamo inoltre trovato un interlocutore seriamente interessato a prendere la Fermana. Pensiamo che voltando pagina saremo in grado di fare qualcosa di nuovo, non promettiamo nulla ma è la nostra concreta speranza. Raggiungere il concordato era fondamentale: avevamo quasi 5milioni di euro di debito. Quando fu fatto il Cda anni fa eravamo dieci soci e il signor Tintinelli aveva voluto un unico socio, nella famiglia Simoni, per gestire il tutto al meglio. Dopo alcuni mesi se ne è andato e abbiamo dovuto pagare debiti e giocatori. Personalmente ho staccato un assegno di 110mila euro a novembre 2023 per pagare giocatori, a febbraio e verso fine campionato, due mutui che ancora stiamo pagando per coprire stipendi calciatori. Siamo stati invitati ad inizio campionato scorso a parlare con i tifosi e abbiamo deciso di non portare i libri in tribunale e andare avanti. Ci sono stati presentati due ex giocatori che non hanno dimostrato grande esperienza e i risultati di quest’anno sono sotto gli occhi tutti. Quello che soffrite voi, noi lo soffriamo il doppio. Non voglio giustificare la retrocessione ma considerate che lavoro è stato fatto (dibattendo con i tifosi, ndr). I giocatori dello scorso anno? Saranno pagati fino all’ultimo centesimo, partiremo puliti».
MARINO MARINI (Consulente Fermana – Tibisco Consulting)
«Ho avuto il piacere di conoscere la famiglia Simoni da qualche settimana e da circa otto giorni ci siamo messi all’opera. Siamo una società di consulenza composta da professionisti e lavoriamo per aziende del territorio e non solo. Abbiamo intrapreso questa sfida perché sono un appassionato di calcio, vivo la zona e sono stato coinvolto nel progetto. Una sfida importante e difficile ma la scelta di mister e ds è un punto di svolta. Loro possono rappresentare un buon punto di partenza. Siamo qui non per fare promesse ma fatti. Parlare poco e fare fatti, appunto, lavorando dietro le quinte. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare una persona seria e stimata come Filipponi che ci ha fatto il nome di mister Gentilini, anche lui serio e stimato. Questa è la caratteristica dell’organigramma che si formerà e che è ancora in via di definizione, tra coloro che stanno qui e vogliono restare. Settore giovanile? L’accordo con Afc Fermo è in vigore, ci confronteremo ma quello rimane».
SERGIO FILIPPONI (Direttore Sportivo Fermana)
«Sono in una piazza di calcio vera, non conta la categoria ma la storia di una società. Sono entrato nello store e non mi aspettavo di trovare una struttura del genere che non c’entra nulla con la categoria: siamo in un posto speciale dove si respira calcio vero, motivo di orgoglio per me e mi dà grande senso di responsabilità. Avere una rappresentanza di tifosi che viene alla presentazione di un campionato di Eccellenza è uno stimolo enorme. So dove sono venuto e i problemi che ci sono stati, comprese le retrocessioni. C’è amarezza da parte vostra ma dovremmo essere bravi noi a riconquistarvi. Garantisco impegno e serietà. La venuta a Perugia di Gianfilippo e di Marino è stato un gesto enorme. Dobbiamo ricostruire tutto e non abbiamo un giocatore? Si, ma non abbiamo paura di nulla. So che c’è una proprietà seria e questo mi dà serenità. Per fare una squadra, allestirla e amalgamarla ci vorrà del tempo ma dobbiamo essere bravi ad accorciarlo. Chiedo anche a voi pazienza. Non abbiamo nulla al momento: lavoro difficile, bello ma anche molto stimolante. Ci vorrà grande sacrificio, grande lavoro. Prometto il massimo impegno per questa società storica e spero di sbagliare meno possibile, formando la squadra più forte che riusciamo a fare per vincere più gare possibili. E’ questa la nostra missione: riportare la Fermana nei posti e nelle categorie che merita. Ma è un processo che ha bisogno di tempo. Abbiamo scelto un allenatore che non c’entra nulla con l’Eccellenza, stimato e che ha fatto sempre e solo professionismo. Un segnale forte e di credibilità verso di voi, poi parla solo ed esclusivamente quel rettangolo verde. Non mi piacciono molto le telecamere: i protagonisti sono giocatori e allenatore. Dobbiamo metterli nelle condizioni migliori possibili e loro devono dare il massimo, poi si vede la domenica cosa ci sarà. Budget? Lo stiamo definendo, anche in base alle esigenze e richieste di direttore e mister. La priorità di questa società è dare credibilità. Quando io parlo con un calciatore o un procuratore mi vengono chieste rassicurazioni. E credo che quelle siano alla base per lavorare bene per il futuro. I calciatori, come i procuratori, hanno bisogno di garanzie e della certezza della retribuzione, degli stipendi a fine mese. E’ fondamentale dare credibilità»
AUGUSTO GENTILINI (Allenatore Fermana)
«Grazie al direttore che mi ha voluto portare qui. Vi assicuro che sono più arrabbiato di voi, (rivolto ai tifosi, ndr), di stare in questa categoria e voglio lasciarla il prima possibile. Massima determinazione, voglia, passione e impegno ma soprattutto tutti insieme. Inutile dire tante parole e speriamo quanto prima di iniziare a fare i fatti. Stiamo cercando di mettere tasselli, uno alla volta, con la speranza di sbagliare il meno possibile. Stiamo cercando, con poco tempo a disposizione, per essere più razionali possibile, nelle scelte anche dei giocatori. Inizio di preparazione? Una bozza c’è con il direttore e vediamo se coincide con le disposizioni della società e delle strutture».
A prendere la parola è anche la rappresentanza di tifosi presenti.
«Sono anni che qui si soffre ma ci abbiamo sempre messo impegno. Quello che è successo non si cancella, questo non è un anno zero perché non si cancella nulla. Bene che contino i fatti ma li vogliamo vedere in campo. Quel che è successo in questi anni ci deve far riflettere. Ad un certo punto pretendiamo dei risultati. Finché questi non ci saranno noi rimaniamo coerentemente sulla nostra linea».
La risposta dalle parole del direttore Filipponi: «Io oggi posso riempirvi di parole ma non avrebbe senso. Sto capendo dove siamo venuti e capisco dai vostri volti la delusione di questi anni».
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