Dopo gli attacchi di Renzo Interlenghi (Pd) ed il candidato civico alle regionali, Stefano Cencetti riguardo a quanto avvenuto ieri al pronto soccorso dell’ Ospedale Murri di Fermo, con l’ allagamento dei locali dovuti all’ incredibile bomba d’acqua abbattutasi sulla provincia, arrivano le risposte da parte dei rappresentanti del centro destra. Ultimo in ordine di tempo Alan Petrini, segretario provinciale della Lega.
«Criticare immotivatamente e strumentalmente il Pronto Soccorso dell’ospedale Murri di Fermo denota, oltre a una evidente carenza di argomenti, anche uno sciacallaggio politico inaccettabile, che va condannato senza se e senza ma, soprattutto perché specula e mina il grande ed encomiabile lavoro di operatori e tecnici Ast, e dei Vigili del Fuoco, fomentando oltretutto una meschina disinformazione sull’erogazione delle prestazioni assistenziali, che sono sempre state garantite – ammette il segretario fermano della Lega, Alan Petrini – la campagna elettorale del centrosinistra ormai è diventata ridicola, se non fosse per la gravità di certe affermazioni, come quelle del consigliere comunale Renzo Interlenghi o di Stefano Cencetti che si concentrano sul Pronto Soccorso quando tutto il Fermano, in particolar modo proprio la città di Fermo e la costa, è stato colpito da un evento meteorologico eccezionale. Perché non dicono che è stata l’amministrazione Acquaroli a mettere in sicurezza l’intero presidio ospedaliero, dal fronte antisismico a quello antincendio passando per il nuovo sistema anti-aggressione per tutelare gli operatori? Di tutto questo, prima dell’amministrazione Acquaroli, nemmeno l’ombra».
«Dunque Interlenghi e Cencetti o sono in malafede o hanno la memoria un po’ troppo corta. Ma in politica nessuna delle due giustificazioni è ammissibile – conclude Petrini – criticare è legittimo ma speculare su un episodio circoscritto e subito preso in carico e risolto dai tecnici Ast, dagli operatori e dai Vigili del Fuoco è la riprova di quanto il centrosinistra sia in difficoltà perché sta già assaporando l’amaro dell’ennesima cocente batosta elettorale».
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