Dazi, le ripercussioni su 2.500 imprese esportatrici marchigiane. Il focus e l’allarme di Cna: «Necessari sostegni e compensazioni»

ECONOMIA - Medicinali, apparecchi meccanici ed elettrici, mobili, calzature, armi e munizioni, articoli in cuoio, saponi e cosmetici, strumenti musicali, bevande e altri prodotti alimentari, frutta e ortaggi lavorati e conservati, articoli sportivi, gioielli.  Sono alcuni dei prodotti made in Marche che lo scorso anno sono stati esportati negli Stati Uniti per complessivi 1 miliardo e 248 milioni di euro. 

Da sin. il presidente Cna Marche, Paolo Silenzi, e il segretario, Moreno Bordoni

di redazione CF

Medicinali, apparecchi meccanici ed elettrici, mobili, calzature, armi e munizioni, articoli in cuoio, saponi e cosmetici, strumenti musicali, bevande e altri prodotti alimentari, frutta e ortaggi lavorati e conservati, articoli sportivi, gioielli.  Sono alcuni dei prodotti made in Marche che lo scorso anno sono stati esportati negli Stati Uniti per complessivi 1 miliardo e 248 milioni di euro. 

Negli Usa nel 2024 è andato l’8,9 per cento dell’export marchigiano.  Il 20 per cento ha riguardato gli articoli farmaceutici, seguiti dai prodotti della meccanica (19,5) e da quelli della moda (14,6)

«L’export marchigiano verso gli Usa negli ultimi due anni si è più che dimezzato passando da 2,6 a 1,2 miliardi di euro ma i dazi al 15 per cento provocheranno effetti comunque molto pesanti per le nostre imprese, anche perché andranno a sommarsi all’apprezzamento degli ultimi mesi dell’euro sul dollaro del 13 per cento». Lo affermano il presidente Cna Marche Paolo Silenzi e il segretario Moreno Bordoni, che giudicano non soddisfacente l’intesa raggiunta tra l’amministrazione degli Stati Uniti e la Commissione UE. 

«Alle vendite dirette – sostengono Silenzi e Bordoni – occorre sommare circa i flussi indiretti che in larga parte sono beni intermedi nei settori della meccanica e della moda dove è prevalente la presenza delle piccole imprese. Per attenuare gli effetti negativi per le 2.500 imprese esportatrici marchigiane e, più in generale per le imprese italiane, sono necessari sostegni e compensazioni.  Ci attendiamo a breve la riattivazione del tavolo sull’export a Palazzo Chigi per un confronto su strumenti e criteri per mettere a disposizione del sistema delle imprese i 25 miliardi assicurati dal governo».

La borsa di New York (foto Francesca Ciarrocchi)

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