A Smerillo appuntamento con la 26esima edizione della festa nell’ “Ara co’ lo vatte”
EVENTO - La rievocazione, che si terrà sabato 2 e domenica 3 agosto, attrae in misura sempre maggiore partecipanti che tornano ogni anno appositamente per immergersi nell’atmosfera del passato contadino
Il primo weekend di agosto torna un appuntamento diventato ormai storico a Ceresola di Smerillo, dove andrà in scena la 26esima edizione della festa nell’ “Ara co’ lo vatte”, una rievocazione che è riuscita negli anni a mantenere in vita e far conoscere e sperimentare le tradizioni folkloristiche, contadine e culinarie locali e regionali.
La manifestazione, attrae in misura sempre maggiore partecipanti che tornano ogni anno appositamente per immergersi nell’atmosfera del passato contadino.
«In un’epoca in cui la tecnologia domina la nostra quotidianità, l’evento rappresenta un ritorno alla natura dell’uomo e alle sue radici, un’immersione profonda nella vita rurale di un tempo – commenta il Sindaco di Smerillo, Tonino Severini – questa rievocazione storica non è solo uno spettacolo da osservare, ma un’esperienza da vivere in prima persona, pensata per riscoprire e valorizzare le tradizioni agricole e comunitarie del passato.»
Per l’edizione 2025 la rievocazione si svolgerà nei giorni di sabato 2 e domenica 3 agosto.
L’intera manifestazione si sviluppa attraverso momenti di coinvolgimento diretto, come la sistemazione della trebbiatrice azionata da trattori d’epoca, la trebbiatura con tecniche tradizionali, e la costruzione de “lu paglià” (il pagliaio che anticamente costituiva la riserva di paglia per l’annata, nei pressi della casa colonica), creando un’esperienza sensoriale e immersiva che arricchisce la permanenza dei visitatori.
Al calar del sole si sospendono i lavori e ci si ristora nella “capanna” con i piatti tipici che tradizionalmente venivano serviti a chi lavorava: “’moccolotti co lo sugo de papera” (rigatoni al sugo di papera), oca e pollo arrosto, pomodori, patate, frutta di stagione, dolci fatti in casa come “lu ciammellottu” (il ciambellone) e la festa si anima con musica e spettacoli folkloristici, offrendo servizi di qualità e un’accoglienza curata, accessibile e sostenibile, grazie anche alla collaborazione con strutture ricettive locali.
La domenica mattina, dopo la sfilata di mezzi d’epoca e la colazione tradizionale a base di “barbaja”, segue un momento di raccoglimento religioso con la Santa Messa nell’ara e la benedizione dei luoghi, dei mezzi e dei partecipanti, come si era soliti fare nella tradizione contadina, nella quale la religione e la figura del parroco di Paese erano un elemento imprescindibile per la comunità.
Nel pomeriggio si svolgono anche giochi contadini d’un tempo e giovani ragazze e ragazzi offrono a tutti i presenti “lu voccò”, la merenda fatta con dolci casarecci tipici della tradizione. La festa è infine allietata da musica e balli fino a tarda notte.La rievocazione coniuga tradizione e innovazione, rafforzando l’immagine dei nostri territori come destinazioni di eccellenza per il turismo culturale ed esperienziale, promuovendo un’immagine autentica, sostenibile e di alta qualità del territorio.