Alessandro Patacconi
«Tentato omicidio in via Pascoli, la situazione è insostenibile, chiediamo rinforzi immediati. Cosa si aspetta ancora? Serve forse un’aggressione ancora più grave per intervenire?». I toni sono sempre più perentori e le richieste chiarissime. A parlare è il segretario provinciale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) Alessandro Patacconi che, per tornare a chiedere rinforzi, prende spunto dall’ultimo inquietante fatto di cronaca di mercoledì notte a Porto Sant’Elpidio.
«La brutale aggressione avvenuta mercoledì a Porto Sant’Elpidio, con un uomo colpito violentemente da due soggetti e ora ricoverato in gravi condizioni, ha portato all’apertura di un’indagine per tentato omicidio. Un fatto gravissimo, che si inserisce in un contesto ormai da tempo fuori controllo, dove la sicurezza pubblica viene garantita con organici ridotti e risorse sempre più insufficienti. Il nostro sindacato esprime forte preoccupazione per l’escalation di violenza nel territorio e denuncia l’assenza di una risposta concreta da parte dello Stato. L’intervento risolutivo delle forze dell’ordine ha permesso l’identificazione dei responsabili, ma ancora una volta — sottolinea il Sap — il merito va ai colleghi della Questura di Fermo, che hanno agito con professionalità e prontezza nonostante condizioni operative critiche».
«La situazione è infatti allarmante: a fronte di 164 agenti previsti, la Questura di Fermo può contare su circa 142 poliziotti effettivi ma bisogna tener conto del personale assente a vario titolo. Di questi, 4 sono assegnati al corpo di guardia della Questura, 4 al corpo di guardia della Prefettura, 2 svolgono funzioni di autisti del Prefetto, 1 come autista del Questore, mentre solo 4 agenti coprono il turno presso la centrale operativa, che ne richiederebbe almeno 8 ogni giorno. I pochi poliziotti realmente disponibili ogni giorno devono garantire contemporaneamente: il servizio di Volante, ii servizi di ordine pubblico, e tutte le attività degli uffici operativi e burocratici di una Questura, che restano comunque attivi e funzionali nonostante l’emergenza di personale. Cosa si aspetta ancora? Non è forse abbastanza grave il fatto che si indaghi per tentato omicidio? Serve forse un’aggressione ancora più efferata per decidere di mandare rinforzi? — dichiara il Sap — La realtà è che la provincia di Fermo continua a essere ignorata, esclusa inspiegabilmente dall’invio dei rinforzi estivi previsti per le altre province marchigiane e poche unità per i trasferimenti ordinari. Una scelta inaccettabile, che mette a rischio cittadini e operatori».
Il Sap chiede con urgenza al Dipartimento della Pubblica Sicurezza e al Governo un intervento immediato: «Servono uomini, mezzi e un piano di rafforzamento del dispositivo di sicurezza. Non è più tempo di attese o dichiarazioni di circostanza. La situazione è già al limite, e i poliziotti continuano a garantire ordine pubblico affrontando turni estenuanti e responsabilità enormi, spesso senza il minimo supporto. Il Sindacato rinnova la solidarietà alla vittima dell’aggressione e si impegna a monitorare costantemente la situazione affinché non cali il silenzio su una realtà sempre più difficile da sostenere. Siamo stanchi delle supercazzole e delle promesse a vuoto: vogliamo risposte concrete, adesso. La sicurezza dei cittadini non può più poggiare soltanto sul sacrificio di pochi agenti lasciati soli. È il momento che lo Stato risponda con i fatti».
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