Giuseppe Fedeli
di Giuseppe Fedeli *
L’I.A. crea la “bella senz’anima”
“…ma non illuderti/io non ci casco più” (R. Cocciante)
L’intelligenza artificiale ha creato l'”essere” perfetto, ovverosia l’essere “femminile” più bello del mondo. Ovverosia la copia evitica più terrificante del mondo. Ideata da due ragazze spagnole, è rimbalzata sulle copertine di tutto il mondo, suscitando dubbi e polemiche: ha rimpiazzato una modella vera e reso inutili in un colpo solo fotografi, truccatori e stylist. Possiamo dire addio a Dio (l’allitterazione è voluta), invitando l’Altissimo a scendere dal suo Trono. Verosimilmente testimonial in futuro di brand e campagne pubblicitarie, da clonare e reinventare a proprio comodo e tornaconto, la creatura, apparentemente “perfetta”, è tuttavia senz’anima. Lineamenti incisi nel marmo, incarnato roseo, occhi angelici. Corpo statuario, movenze feline. Ma l’anima?. Ebbene sì, siamo arrivati ai confini della realtà. E non c’era bisogno di troppa fantasia per immaginare che, da quando è stato dato il diapason alla intelligenza artificiale, il passo verso il punto di non ritorno era breve. Al riguardo, ho ascoltato di sfuggita l’intervista di modelle di lungo corso, che, senza tentennamenti, hanno detto che un essere così perfetto non solo implica il rischio della deriva (nel senso di una spinta alla imitazione, che non può esserci), ma non rispecchia assolutamente chi fa dell’estetica (nel significato non puramente esteriore) un modo d’essere, il suo mondo-della-vita. Non può esservi somiglianza tra un essere umano e un essere “creato” da algidi algoritmi. Le macchine non hanno coscienza, non pensano, insegna Faggin. Ora: sui giovani avremo da lavorare, per scongiurare una degenerazione antropologica fatale, ossia il volere assomigliare a qualcosa che non esiste. Per altro verso, chi ha ancora senno dovrà urlare dai tetti, perché si arresti la corsa al baratro (se non ci siamo già precipitati), battendosi perché siano emanati disciplinari, normative stringenti, a che “fenomeni” del genere non abbiano più a succedere. Personalmente, ho tutto, meno che fiducia sulla fattibilità di questo progetto. Ma non se non si porgono argini subito, un Mar Rosso inghiottirà, passi la metafora, ogni velleità di resistenza. E quello che sarà lascia poco spazio alla immaginazione.
* giudice
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati