Carnevali (I Marchigiani per Acquaroli): «Mentre Ricci agita paure sul nulla noi costruiamo il futuro delle aree interne»

Al centro Emiliano Carnevali (a dx il commissario alla ricostruzione, sen. Guido Castelli)

«Mentre Ricci e company, evidentemente a corto di argomenti e sempre più alla ricerca di visibilità, si concentrano su letti e polemiche che nulla hanno a che fare con la politica vera, Governo e Regione Marche continuano a lavorare in silenzio ma con efficacia per rilanciare davvero i nostri territori».

A parlare è Emiliano Carnevali, candidato consigliere regionale per la lista I Marchigiani per Acquaroli, che commenta con fermezza l’avvio dei cantieri della Pedemontana e l’attivazione della Zona Economica Speciale (ZES), due interventi strategici che segnano una svolta per le Aree interne delle Marche.

«Si tratta di opere attese da anni – prosegue Carnevali – e oggi finalmente realtà. La Pedemontana non è un annuncio, ma un cantiere concreto. La Zes rappresenta un’occasione storica di rilancio produttivo e occupazionale. Le Aree interne, per troppo tempo dimenticate, stanno tornando al centro delle politiche regionali e nazionali. E questo grazie a una sinergia forte e costante tra Governo e Regione, che in cinque anni ha cominciato a colmare il gap economico e infrastrutturale creato da vent’anni di immobilismo e incapacità politica».

Per Carnevali, «la Pedemontana e la Zes non sono episodi isolati, ma parte di una visione più ampia, fatta di misure coordinate e coerenti. Dalla Zona Franca Urbana alla proroga del sisma bonus, dal nuovo Codice della ricostruzione alla prossima approvazione della Legge 1054 sulle Zone Montane, stiamo assistendo a un’azione di governo che non ha precedenti nella storia recente delle Marche».

«Si lasci pure a Ricci il compito di agitare paure e costruire scandali su basi inconsistenti – conclude Carnevali –. Noi continueremo a lavorare per lo sviluppo reale e duraturo delle Marche, con un’attenzione particolare a quei territori che per anni sono stati lasciati indietro e che oggi, finalmente, tornano a sentirsi parte viva e protagonista della nostra regione».

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