Elena Ferracuti
«Zes: un’opportunità concreta per le Marche e per il distretto Fermano-Maceratese, non uno slogan elettorale. “La vera forza dell’ingegno è vedere una possibilità dove gli altri non vedono nulla”. Con queste parole di Enrico Mattei, richiamate dalla premier Giorgia Meloni, si può leggere il senso della Zes Unica, che diventa una realtà anche nelle Marche. La Zona Economica Speciale rappresenta oggi una delle risposte concrete alla crisi che da tempo colpisce profondamente il nostro territorio, in particolare il distretto calzaturiero e della moda del Fermano-Maceratese». Così in una nota, Eleonora Ferracuti, consigliere provinciale con delega al marchio di tutela Igp calzature.
«Parlo oggi non solo da cittadino di questo territorio, ma anche in qualità di consigliere provinciale di Fratelli d’Italia con delega al marchio di tutela Igp calzature, una responsabilità che mi porta ogni giorno a confrontarmi con le difficoltà, le eccellenze e le potenzialità delle nostre imprese. Conosco da vicino le sfide quotidiane delle aziende che lottano per restare competitive, preservare il lavoro locale e valorizzare il nostro saper fare che unico al mondo. Chi oggi prova a sminuire questa misura, etichettandola come un rattoppo tardivo o un segnale di resa, dimostra di non conoscere la storia recente e la complessità della crisi. Non è questo il fallimento del Governo Meloni, né tantomeno della Giunta Acquaroli. È, anzi, la dimostrazione che finalmente si passa dalle parole ai fatti. E i fatti parlano chiaro: incentivi fiscali, semplificazioni amministrative, attrazione di investimenti, tutela del lavoro locale. La verità è che le radici di questa crisi sono figlie di precise scelte politiche fatte dalla sinistra al governo: nel 2016, quando il Governo Renzi, con il plauso del Partito Democratico, spinse per una globalizzazione cieca che favorì le delocalizzazioni. Centinaia di aziende marchigiane furono spinte a spostare produzioni all’estero, senza alcuna protezione per i lavoratori e senza alcuna strategia industriale per il futuro. Nel 2021, l’Europa ha preso atto del declino causato da quegli errori, dichiarando le Marche “regione in transizione”: un declassamento storico, simbolo del totale disinteresse dei governi Pd verso i territori produttivi. Oggi paghiamo le conseguenze di quelle scelte sbagliate. Ma, a differenza di chi allora ha svenduto il “Made in Italy”, oggi questo Governo prova a recuperare competitività, attrarre capitali e ridare fiato a territori colpiti da anni di abbandono. Chi critica, forse rimpiange i tempi in cui le aziende chiudevano nel silenzio generale della politica che era al governo. Noi preferiamo fare meno annunci e più fatti. Il nostro distretto calzature/moda fermano-maceratese e le nostre eccellenze hanno bisogno di queste risposte concrete».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati