Nel corso dell’ultima seduta del consiglio regionale è stata discussa l’interrogazione presentata lo scorso marzo dal consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti a seguito del crollo di un controsoffitto nei locali del Dipartimento prevenzione dell’Ast di Fermo, ubicati in via Zeppilli.
L’atto chiedeva di conoscere i motivi dell’assenza di interventi, nonostante le reiterate segnalazioni, per la tempestiva messa in sicurezza del tetto della struttura e per sollecitare i lavori di ripristino.
«Grazie alle nostre pressioni in aula – afferma Cesetti – l’Ast di Fermo ha finalmente indetto lo scorso giugno la gara di appalto per assegnare gli interventi di ristrutturazione della palazzina di via Zeppilli. Le buste saranno aperte in questi giorni, dopodiché i lavori dovrebbero svolgersi in tempi abbastanza brevi. Ma al di là delle rassicurazioni ricevute su questo fronte, quanto accaduto resta di una gravità inaudita: solo per puro caso l’incidente dello scorso marzo non si è trasformato in tragedia. Ed è altrettanto grave che non si sia intervenuti prima – nella sussistenza dei presupposti – con procedure di somma urgenza e che non siano state individuate le conseguenti responsabilità, visto che più volte era stato segnalato il pericolo al vertice dirigenziale dell’Ast».
«Purtroppo – continua Cesetti – questi sono i risultati di quella pessima riforma fortemente voluta nel 2022 dalla giunta di centrodestra per la riorganizzazione del Sistema sanitario regionale che ha portato all’abolizione dell’Asur e all’istituzione di cinque Aziende sanitarie territoriali, dotate sì di autonomia giuridica, ma prive di risorse certe, necessarie a programmare gli investimenti. Di fatto sono state decentrate solo le responsabilità e questo ha costretto i vertici delle Ast a operare con l’ansia di compiacere chi li ha nominati piuttosto che prestare attenzione allo svolgimento dei loro compiti istituzionali, che dovrebbero essere in primis il benessere dei cittadini e la salute pubblica. Ricordo che io stesso avevo all’epoca denunciato quanto quelle norme fossero pericolose e creassero confusione nella macchina amministrativa, con conseguenze che sarebbero state pagate da tutti i cittadini. Oggi i fatti mi danno ragione. E’ evidente che il nuovo governo delle Marche che entrerà in carica in autunno dovrà rimettere mano a questo modello organizzativo creato dal centrodestra che non ha fatto altro che produrre danni e pericolose inefficienze».
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