Aggressioni al Pronto soccorso, Donati: «Situazione inaccettabile». La condanna dell’Ast

SANITA' - Il responsabile territoriale di Fermo e coordinatore del dipartimento Sanità della Cisl Fp Marche: «E’ giunto il momento forse di prevedere dei presidi sanitari all’interno di strutture apposite e protette in cui portare soggetti già noti alle forze dell’ordine o con atteggiamenti molto aggressivi». L'azienda sanitaria: «gratitudine a tutto il personale sanitario e al servizio di vigilanza»

Giuseppe Donati, Segretario Cisl Fp

«In seguito ai due episodi di aggressione nei confronti del personale del Pronto Soccorso di Fermo e delle guardie di sicurezza privata, avvenuti recentemente, più precisamente ieri mattina e tre giorni orsono, la CISL FP Marche – Area Sindacale di Fermo – ritiene inconcepibile continuare ad assistere senza trovare rimedi, a episodi di violenza verso operatori sanitari in special modo del Pronto Soccorso. Questo Servizio che dovrebbe rappresentare il livello più avanzato per urgenze ed emergenze, oltre a dover fare fronte ad una percentuale altissima di codici bianchi e verdi quindi non urgenti ed impropri, sta diventando il “refugium peccatorum” per ogni disagio sociale ove scaricare chi non si sa dove portare quando mostra squilibri e atteggiamenti violenti». Così il responsabile territoriale di Fermo e coordinatore del dipartimento Sanità della Cisl Fp Marche Giuseppe Donati in merito alle aggressione al Pronto soccorso.

«Inquieta che le forze dell’ordine, avendo mani legate e senza alternative – prosegue Donati -, conducano al Pronto Soccorso ogni soggetto che mostri, veri o simulati, problemi psichici o alterazioni con comportamenti violenti reiterati nel tempo. Il caso dell’ultimo episodio avvenuto ieri allorquando una donna dopo aver aggredito una tabaccaia è stata condotta al Pronto Soccorso ove ha continuato con atteggiamenti violenti, offensivi e spregevoli verso il personale sanitario e le guardie giurate, ne è un esempio. Altrettanto inconcepibile, che soggetti pericolosi, già conosciuti alle forze dell’ordine e con precedenti episodi di aggressione, possano tranquillamente accedere a servizi sanitari gratuiti e pagati grazie alla fiscalità generale e alle tasse versate da cittadini onesti e rispettosi di regole e leggi. In più occasioni Cisl FP dell’Area Sindacale di Fermo, ha espresso il parere che il Pronto Soccorso, visto il crescente disagio sociale di soggetti non controllabili che si aggirano per strada, spesso con reati alle spalle, non dovrebbe continuare ad essere un Reparto con accesso indiscriminato e senza filtri. E’ l’unico Reparto ospedaliero a cui si accede in ogni momento del giorno e della notte, senza alcun impedimento. E’ giunto il momento forse di prevedere dei presidi sanitari all’interno di strutture apposite e protette, diverse dai Pronto Soccorso, in cui portare soggetti già noti alle forze dell’ordine o con atteggiamenti molto aggressivi».

E conclude: «Ciò a tutela di professionisti che dovrebbero occuparsi di salvare vite e fare fronte ad urgenze/emergenze senza guardarsi continuamente alle spalle o temere per la propria sicurezza nonchè degli utenti in attesa di essere trattati. La Cisl Fp esprimendo massima solidarietà e vicinanza ai colleghi del Pronto Soccorso di Fermo protagonisti, loro malgrado, degli episodi di aggressioni e alle guardie giurate, preannuncia l’invio al Prefetto di Fermo una richiesta di incontro per valutare gli episodi accaduti recentemente ma soprattutto nuovi percorsi per mettere in sicurezza chi lavora per la collettività e non può vivere la paura di essere oggetto di vessazioni, insulti, sputi o addirittura percosse mentre è sul posto di lavoro».

Sul tema entra anche l’Ast di Fermo con una nota: «La direzione torna a condannare fermamente e categoricamente qualsiasi tipo di violenza, sia fisica che verbale o psicologica. In merito all’aggressione registrata ieri pomeriggio al Pronto soccorso dell’ospedale di Fermo; la direzione Ast esprime totale gratitudine a tutto il personale sanitario, tutte le Forze dell’Ordine, la Prefettura, la Questura , e quindi anche al servizio di Vigilanza».


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