Fabrizio Cesetti
«Trovo già di per sé assurdo che la giunta regionale abbia atteso l’ultima seduta della legislatura per approvare il Piano Marche Infrastrutture 2032. Si capisce già da questa scelta la natura puramente elettorale dell’atto. Tanto è vero che al suo interno non viene individuata alcuna priorità. Ma ciò che colpisce di più, e che dovrebbe destare grande preoccupazione nel mondo economico del Fermano, è che il Piano segna un significativo arretramento rispetto alla programmazione varata nel 2020 dalla giunta Ceriscioli. Al tempo, questo territorio venne riconosciuto, insieme a una parte del maceratese, Area di Crisi Complessa per il settore pelli-calzature. Su questa base e dopo un serrato confronto con il territorio, sottoscrivemmo un Accordo di programma con i Ministeri per lo Sviluppo economico e delle Infrastrutture, l’Anpal, Invitalia e le Province di Fermo e Macerata. Questo Accordo, nel quadro di un piano di riconversione industriale, individuava la realizzazione di opere urgenti e indifferibili di pubblica utilità quali il completamento della terza corsia della A14 da Porto Sant’Elpidio a Pedaso, la realizzazione della Mare-Monti, il completamento della Mezzina, la valliva dell’Ete Morto (Strada del Cappello), l’intervalliva Tolentino-San Severino Marche-Castelraimondo, oltre che il miglioramento degli standard di funzionalità e sicurezza della rete stradale delle province di Fermo e Macerata. Non una di queste opere è stata avviata nel corso degli ultimi cinque anni». A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti
«E pensare – continua Cesetti – che il ministro della Lega Giancarlo Giorgetti, nel 2021, decise di incontrare gli imprenditori marchigiani al Micam di Milano, dichiarando che «le Marche sono una delle regioni più irraggiungibili d’Italia», e promise contestualmente interventi opportuni per superare le criticità. Giorgetti è stato ministro con Draghi prima e con la Meloni poi: non ha mosso un dito per attuare un solo progetto previsto da quell’Accordo di Programma». «Non solo – conclude Cesetti – la necessità di arrivare quanto prima alla realizzazione di quelle opere, fu ribadita nel 2023 dal consiglio regionale, che su mia proposta approvò una risoluzione ad hoc per impegnare la giunta regionale ad attivarsi in tal senso nei confronti del governo Meloni. Un impegno, manco a dirlo, completamente disatteso dal presidente e dai suoi assessori. Quell’Accordo di Programma, a cui tanto avevamo lavorato e che l’ex presidente Ceriscioli aveva sottoscritto con grande fiducia, resta tutt’oggi lettera morta. E all’assessore Baldelli, che parla solo di visione e immaginazione, non rimane che andare a tagliare i nastri delle opere già programmate e finanziate dalla giunta Ceriscioli».
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