Truffa del finto carabiniere, due finiscono in manette (come già riportato nei giorni scorsi dal Cronache Fermane). L’operazione dei carabinieri a Montegiorgio dove i militari del Norm della locale Compagnia e delle Stazioni di Montegiorgio e Monte San Pietrangeli hanno arrestato in flagranza di reato uno uomo e una donna, provenienti dall’area campana, che stavano perpetrando una truffa ai danni di una donna sessantenne di Montegiorgio.
I due, intorno all’ora di pranzo, avevano contattato la signora sul telefono di casa fingendo di essere carabinieri e le avevano falsamente detto che la figlia aveva causato un grave incidente stradale e che, per evitare il carcere e le relative conseguenze giudiziarie, avrebbero dovuto pagare, nell’immediatezza, 8.000 euro in denaro contante, agli stessi finti carabinieri che, di lì a poco sarebbero passati a riscuotere il denaro. La signora, non avendo la completa disponibilità del contante, su indicazione dei due, aveva messo insieme al denaro disponibile, alcuni monili in oro che aveva in casa, ma nel contempo insospettita dalla richiesta, pur avendo il telefono di casa occupato dalla conversazione che i due scaltramente non avevano interrotto, con il proprio cellulare, aveva chiamato il 112, segnalando quello che stava accadendo ai veri carabinieri che, si sono subito portati presso l’abitazione della signora, riuscendo a cogliere sul fatto i due soggetti, che nel frattempo avevano anche loro raggiunto quell’abitazione. I truffatori sono stati sorpresi proprio mentre stavano ritirando la busta contenente gli oggetti in oro e il denaro. Per la coppia sono scattate le manette, in attesa del rito di convalida dell’arresto, che avverrà nella mattina odierna, innanzi al Tribunale di Fermo.
Fondamentale è stata la tempestiva chiamata fatta al 112, che ha permesso all’Arma di intervenire subito e cogliere sul fatto i truffatori. È fondamentale ripetere che nessuna Istituzione pubblica, privata o avvocato di parte, chiede di pagare, nell’immediatezza, con denaro contante, multe o altre violazioni. «È bene diffidare sempre da qualsiasi richiesta estemporanea, sia di denaro che di dati personali, che possa provenire attraverso telefonate, sms o contatti social. I truffatori fanno leva, sulla sorpresa e sullo stato d’ansia in cui tentano di indurre la vittima, alla quale generalmente non lasciano il tempo per poter riflettere, pretendendo un’immediata dazione di denaro per risolvere la falsa problematica prospettata» dicono i militari.
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