«Con “Amandola. Storia di un Comune” manteniamo viva la nostra città, rafforziamo il senso di appartenenza»

IL SINDACO Adolfo Marinangeli e l’assessore al Turismo Maria Rita Grazioli sottolineano il valore culturale e sociale dell’opera presentata ieri: «Questo libro non è soltanto da leggere: è da custodire, tramandare e regalare. Raccontare Amandola significa tenerla viva, e il lavoro di Antonelli e Virgili è un dono che rafforza il senso di appartenenza di tutti noi».

Amandola ha celebrato, ieri, la sua storia con il nuovo volume di Antonelli e Virgili, un’opera che unisce memoria e identità collettiva

Amandola ieri non ha presentato soltanto un libro, ma un tassello importante della propria identità. Alle ore 17, nel Salone Nobile della Collegiata, è stata svelata al pubblico l’opera “Amandola. Storia di un Comune”, scritta da Mario Antonelli e Settimio Virgili.

Un volume che va ben oltre il semplice racconto cronologico: è il frutto di una ricerca minuziosa che unisce le antiche pergamene dell’Archivio Storico ed il Ferranti alle più recenti indagini storiche, in un intreccio che racconta con passione e rigore la vita della comunità amandolese nei secoli.

«Abbiamo voluto restituire voce e volto alla nostra città – spiegano Antonelli e Virgili – perché la storia di un luogo non è mai fatta solo di date e fatti, ma di persone, sentimenti e scelte collettive. Ogni pagina di questo libro è il risultato di un lavoro di ascolto e di confronto con le fonti, ma anche con le memorie vive degli abitanti».

Nelle pagine di questo volume rivivono le grandi battaglie, le rinascite dopo calamità e guerre, la fede che ha sorretto intere generazioni e la bellezza che ha attraversato i secoli. È il ritratto di una comunità che ha saputo resistere, reinventarsi e mantenere intatta la propria anima.

Adolfo Marinangeli

Il sindaco Adolfo Marinangeli e l’assessore al Turismo Maria Rita Grazioli sottolineano il valore culturale e sociale dell’opera: «Questo libro non è soltanto da leggere: è da custodire, tramandare e regalare. Raccontare Amandola significa tenerla viva, e il lavoro di Antonelli e Virgili è un dono che rafforza il senso di appartenenza di tutti noi».

Un breve sguardo alla storia di Amandola: fondata ufficialmente nel 1248 dall’unione di tre castelli – Agello, Marrubbione e Castel Leone – Amandola ha sempre avuto un ruolo strategico tra le valli dei Sibillini. Nel corso dei secoli ha conosciuto periodi di prosperità legati ai traffici, all’artigianato e alla produzione agricola, ma anche momenti difficili segnati da terremoti e conflitti. La capacità di reagire e di ricostruire è da sempre il tratto distintivo degli amandolesi.

L’appuntamento di ieri non è stato solo la presentazione di un libro, ma un momento di incontro e condivisione per tutta la Comunità, un’occasione per ripercorrere insieme le radici comuni e rinnovare il legame con la propria storia.

 


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