Domenica al vecchio stadio Mandozzi di Sant’Elpidio a Mare si è imposta ancora la legge dello scorpione. La contrada cavaliera Sant’Elpidio ha mantenuto il Secchio già conquistato nel 2024, quinta vittoria negli ultimi 6 anni nella rievocazione storica più antica delle Marche, consolidando il primato nell’albo d’oro, che tocca i 21 successi. La squadra capitanata da Giacomo Pancotto ha chiuso a 334 punti, con un percorso netto fatto di tre vittorie, tutte sopra i 100 punti, nelle tre sfide con le altre contrade.
Ha tanti motivi per festeggiare il presidente di contrada Renzo Silla «Da quando guido la Sant’Elpidio sono alla sesta Contesa vinta in nove anni, eppure non ci si abitua mai. Anzi, più passa il tempo e più mi emoziono – commenta – Cosa aggiungere su questa squadra eccezionale, si sono dimostrati ancora i più forti, anche gli avversari ce lo riconoscono. Credo sia stata una bella edizione, mi è parso di vedere un pubblico importante, non solo domenica, ma sin dal venerdì. Oltre i risultati, questi ragazzi danno valore a tutto quello che c’è dietro, vivono la contrada con attaccamento e non è per nulla scontato. Li ringrazio tutti, dall’allenatore Roberto Rossetti, che malgrado i tanti impegni artistici che lo tengono spesso lontano, cerca di trovare il tempo, affiancato da uno staff sempre presente, penso a Matteo Corvaro ed Emanuel Tirabassi che ora guideranno anche i ragazzi della Minicontesa, insieme a giocatori come Andrea Marilungo e Lorenzo Orsili, un ragazzo straordinario che vive la contrada a 360 gradi».
Oltre al ciclo vincente della squadra, Silla sottolinea il lavoro degli altri “reparti”. «Un grazie al priore Stefano Bianchini, uno che lavora dietro le quinte e cura molto l’organizzazione della cucina, tant’è che ho faticato a convincerlo a vestirsi e restare in campo fino alla fine. Merita una menzione Lisa Silenzi, dall’anno scorso è la nostra responsabile della sfilata, abbiamo fatto un grande acquisto e ha svolto un lavoro splendido. Non si va lontano senza ottimi collaboratori e ho la fortuna di averne tanti. Abbiamo costruito un gruppo speciale».
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