«Mio figlio ha un disturbo Dsa ma la scuola non ha attivato corsi di recupero, nessun materiale personalizzato»

LA LETTERA denuncia di un genitore: «La situazione configura non solo una grave violazione dei diritti degli studenti con Dsa, ma anche un rischio concreto di bocciatura (...). Abbiamo chiesto praticamente in tutte le nostre comunicazioni che le prove di esame vengano annullate e sostituite con un recupero in itinere all'inizio dell'anno scolastico successivo, con un percorso guidato dai docenti che forniranno i dovuti strumenti compensativi previsti dalla legge. Ma...niente!»

Riceviamo e pubblichiamo:

Gentile Redazione,

vi scrivo per segnalarvi una vicenda molto delicata che riguarda mio figlio, studente di un istituto scolastico della provincia. Nonostante una certificazione Dsa (disturbo specifico dell’apprendimento) depositata a maggio e un Piano Didattico Personalizzato formalmente approvato, la scuola non ha attivato corsi di recupero estivi né predisposto materiale personalizzato, limitandosi a caricare documenti generici su Classroom, validi per tutta la classe.
Dal 25 al 27 agosto sono fissati esami di recupero che mio figlio dovrà affrontare senza gli strumenti compensativi previsti dalla Legge 170/2010, nonostante numerose Pec inviate (a partire dal 27 giugno) a dirigente scolastico, Ufficio Scolastico Regionale (rimasto silente sin dall’inizio) e, in ultimo, al Ministero, che si è limitato ad incaricare formalmente del caso l’ufficio scolastico regionale, con un burocratico passaggio di consegne. La situazione configura non solo una grave violazione dei diritti degli studenti con Dsa, ma anche un rischio concreto di bocciatura (…). Abbiamo chiesto praticamente in tutte le nostre comunicazioni che le prove di esame vengano annullate e sostituite con un recupero in itinere all’inizio dell’anno scolastico successivo, con un percorso guidato dai docenti che forniranno i dovuti strumenti compensativi previsti dalla legge. Ma… niente!
Proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) ho inviato una Pec di formale diffida all’Istituto, all’Ufficio Scolastico Regionale e al Ministero. Ma temo che, senza un’attenzione esterna, questa vicenda venga insabbiata come troppe volte accade.
Vi chiedo se ritenete opportuno occuparvene. Si tratta sostanzialmente di un caso in cui le tanto acclamate “pari opportunità” vengono (ignorate da un…) silenzio istituzionale che fa tanto rumore, soprattutto nella testa di un ragazzo di 17 anni con difficoltà certificate. Si tratta di un caso, ancora, che tocca centinaia di famiglie con figli Dsa (solo nelle nostra provincia), e che riguarda da vicino il diritto allo studio, l’inclusione e la responsabilità delle istituzioni scolastiche».

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