Regionali, Morresi: «Voglio andare in Regione anche per chi vive e lavora alla Comunità di Capodarco»

VOTO - Le priorità per il sociale del candidato nella lista FI, in quota Base Popolare

«Giovedì sono andato in una comunità simbolo di Fermo. La Comunità di Capodarco è un’associazione senza fini di lucro presieduta ormai dalla preistoria da don Vinicio Albanesi. Sono più di 20 anni che conosco questa realtà e mi pregio della vicinanza con il suo presidente. Per la prima volta, sono andato a presentarmi come candidato alle regionali, sono stato ad ascoltare chi lavora e soprattutto chi vive lì dentro. Ascoltare è importante, ma ascoltare chi ha bisogno e chi rende un servizio a chi ha necessità primarie e’ bellissimo e non solo in campagna elettorale. Io per loro ci sono stato sempre, perché quando mi chiamano come fai a dire no, soprattutto perché loro ci sono per chi ha necessità: disabili, famiglie, tossicodipendenti, minori. Una sfiga può capitare ad ognuno di noi e loro ci sono. E allora io voglio esserci per loro perché significa esserci per la società, esserci per ognuno di noi che dovesse trovarsi nel bisogno». E’ quanto sostiene il dottor Lorenzo Morresi, candidato alle prossime elezioni regionali nella lista di Forza Italia (in quota Base Popolare) nel Fermano.

«Posso solo ringraziare per essere stato accolto, ascoltato e baciato da ospiti che conosco da anni. Non sono andato a chiedere voti né a lasciare santini perché questa è una politica troppo semplice. Il mio impegno lo conoscono e non posso tradire chi ha la dignità di esporre solo i problemi chiedendo il giusto senza pretendere. A mio avviso don Vinicio Albanesi è un visionario ma con i piedi ben piantati per terra e mi ha apostrofato ridendo: ma chi te l’ha fatto fare? La risposta è nelle cose e anche nel risultato emotivo che ho portato a casa con me: sono molto più “ricco” e motivato. Una persona in Comunità mi ha detto che l’umiltà di mettersi in gioco non è qualità di molti.  io voglio andare in Regione anche per chi vive e lavora in questa Comunità perché è una importante realtà di Fermo e Fermo ne ha bisogno.. Al di là delle mie elucubrazioni emotive ci sono i fatti e allora ho preso appunti su alcune evidenti criticità che andrebbero prontamente affrontate. Infatti ho capito che i fondi regionali destinati al settore, le famose “rette” sono bloccate dal 2012 e va da se che sono diventate oltremodo insufficienti per fare fronte in modo dignitoso alla riabilitazione residenziale convenzionata. Ho scoperto una cosa davvero incredibile ovvero che al compimento del 65esimo anno di età il disabile viene invitato a non occupare più il suo posto residenziale come se il compleanno coincidesse con la sua guarigione o peggio con la sua rottamazione. Certo è che ci si trova di fronte all’aumento dei costi vivi di esercizio rappresentati da bollette e acquisti di ogni tipologia dall’alimentare al para sanitario e all’adeguamento degli stipendi del personale e diventa sempre più difficile gestire situazioni che già nascono critiche e complesse. Ho preso nota anche di un altro punto molto dolente come il fabbisogno di posti letto per le disabilità gravi e gravissime con problematiche che coinvolgono molto spesso anche la sfera familiare quando questa è presente, per non parlare quando si parla di persone sole. Un piccolo arcobaleno nel disegno che mi sono portato a casa è l’ennesima idea di Don Vinicio ovvero il “progetto educazionale” per adolescenti questa volta non problematici nella speranza che le criticità della società attuale o le amicizie non li rendano tali. Molto interessante questo progetto educazionale di prevenzione oserei dire che invita i ragazzi in un centro di ascolto favorendone l’aggregazione e la formazione stimolando una crescita emotiva e anche professionale in alternativa a una competitività esasperata costosa e spesso afinalistica dove il giovane corre il rischio di rimanere da solo con il suo telefono o con qualche lucignolo di turno. Mi piacerebbe vedere questo progetto svilupparsi e prendere vela incanalando le sane pulsioni della giovinezza in attività sane e utili da sovvenzionare in modo adeguato nella ricerca del supporto del volontariato anche alla esausta sanita convenzionale».

(spazio elettorale a pagamento)



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