Il crollo degli stucchi tardo barocchi del XVII secolo del Malpiedi da San Ginesio nella chiesa della Resurrezione, unica parte superstite dell’antico monastero Farfense, hanno suscitato scalpore tra diversi cittadini matenani, che hanno visto sgretolarsi un patrimonio artistico e spirituale, custodito da secoli.
«La causa? Infiltrazioni di acqua piovana dal tetto, ben note da tempo. Non una novità, non un caso eccezionale, ma una vulnerabilità strutturale che andava affrontata subito. Chiunque abbia anche una minima competenza nel restauro e nella tutela del patrimonio sa che il grado di umidità e il rischio infiltrazioni sono le prime criticità da sanare nella messa in sicurezza di un edificio storico – scrivono alcuni cittadini in una nota – se è stato fatto un intervento in passato nonostante la messa in sicurezza post-sisma dopo il 2016 è evidente che non è stato né risolutivo, né lungimirante. E soprattutto, è mancato quel controllo costante e periodico che dovrebbe essere la base di ogni gestione seria del nostro patrimonio culturale. Le responsabilità sono evidenti. Da un lato, l’incapacità nel monitorare costantemente uno dei luoghi più simbolici del nostro territorio, da parte di coloro che erano tenuti a farlo. Dall’altro, la mancanza di lungimiranza e tempestività da parte della Soprintendenza, che pure era perfettamente a conoscenza della situazione critica del tetto, e che avrebbe dovuto intervenire ben prima, con controlli periodici e manutenzioni ordinarie. La bellezza purtroppo non si protegge da sola».
Sul fatto è intervenuto anche il sindaco di Santa Vittoria in Matenano, Fabrizio Vergari, che ha voluto chiarire quanto accaduto.
«Dispiace che certi eventi vengano strumentalizzati da qualcuno in maniera poco costruttiva. Il crollo è dovuto alle intemperie dei giorni scorsi e come Comune ci siamo subito attivati per effettuare un sopralluogo ed informare la soprintendenza di quanto era avvenuto – dichiara Vergari – la soprintendenza stessa, attraverso l’architetto Giovanni Issini, si è subito adoperata per mettere in sicurezza l’area e le altre parti dell’intonaco. Il tutto è avvenuto nel giro di pochi giorni».
«Va detto tra l’altro che per quanto riguarda la chiesa della Resurrezione – aggiunge il Sindaco – c’è già un progetto pronto da parte della soprintendenza, di circa un milione di euro, per la ristrutturazione, si sta soltanto attendendo la realizzazione della gara di appalto dei lavori, che poi potranno iniziare»
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