Fermo, veglia di Preghiera in vista della canonizzazione di Pier Giorgio Frassati

VEGLIA - Il momento di raccoglimento, organizzato dall'Azione Cattolica Diocesana, si terrà venerdì 5 settembre, con inizio alle ore 21.15 presso il Santuario della Madonna del Pianto

Un momento di raccoglimento e preghiera, quello organizzato dall’Azione Cattolica Diocesana di Fermo, che si terrà venerdì 5 settembre, con inizio alle ore 21.15 presso il Santuario della Madonna del Pianto, in vista della canonizzazione di Pier Giorgio Frassati, giovane molto caro all’associazione, che verrà proclamato santo insieme a Carlo Acutis da Papa Leone XIV domenica 7 settembre.

«La sua santificazione è per noi occasione di gioia – fanno sapere dall’associazione diocesana, guidata dal Presidente Mauro Guerrini – e la vogliamo condividere con la comunità tutta, pieni di gratitudine viva al Signore, che ci ha regalato attraverso Pier Giorgio un esempio di vita illuminata dalla grazia e dall’entusiasmo di
essere credenti nella quotidianità, nelle relazioni e nel servizio con gioia ai fratelli».

Per questa occasione, la comunità diocesana è invitata a ritrovarsi unita al Santuario del Pianto per pregare insieme con gioia.

Pier Giorgio Frassati nacque a Torino il 6 aprile del 1901 da Alfredo, fondatore del quotidiano “La Stampa” nel 1895, e da Adelaide Ametis. La sua fede profonda
si nutre di Eucaristia quotidiana, preghiera, confessione frequente. È innamorato della Parola di Dio: nel suo tempo è lettura riservata di fatto ai consacrati, ma lui si procura i testi per leggerli personalmente. Fidandosi totalmente delle parole di Gesù, vede nel prossimo la presenza di Dio, si considera «povero come tutti i poveri»: si prodiga in parole e gesti di carità fraterna, sia da solo che nella forma organizzata delle Conferenze di San Vincenzo, per le strade di Torino, nei quartieri poveri, al Cottolengo. Il giovane Pier Giorgio aveva pensato anche alla consacrazione sacerdotale ma scelse di vivere la vocazione alla santità nello stato laicale perché questo stile di vita gli
permetteva di condividere da vicino il mondo degli operai e dei poveri attraverso un’azione sociale in prima persona.

Il giovane morirà a causa di una polmonite acuta, nel 1925. Due giorni dopo la sua morte, la folla trabocchevole ai funerali inizia a rivelare alla famiglia e al mondo la grandezza della sua testimonianza cristiana. Comincia così, a partire da questa grande fama sanctitatis il percorso che porterà alla sua beatificazione, presieduta dal Santo Padre San Giovanni Paolo II, in una piazza San Pietro gremita di fedeli.


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