di redazione CF
Nella giornata del primo settembre, personale della Polizia di Frontiera di Brindisi ha proceduto all’arresto di un albanese di 44 anni, destinatario di un ordine di esecuzione pena emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Perugia.
Il provvedimento riguarda una condanna definitiva per reati commessi tra il 2011 e il 2017 nelle località di Irsinia, in provincia di Matera, Gravina di Puglia, in provincia di Bari, e Sant’Elpidio a Mare, tra cui porto abusivo di armi, furto aggravato, violazione della normativa sugli stupefacenti.
«Il soggetto era ricercato dal mese di agosto 2020. L’arresto – fanno sapere dalla Procura di Perugia – è avvenuto durante i controlli di frontiera effettuati sui passeggeri della nave “European Star”, proveniente dall’Albania. In seguito alla verifica documentale e all’incrocio dei dati con le banche dati nazionali e internazionali, è emerso che l’uomo risultava destinatario di un provvedimento restrittivo».
L’attività di localizzazione e monitoraggio del soggetto è stata condotta con continuità e precisione dall’Ufficio Sdi della Procura Generale di Perugia, che ha operato in stretta sinergia con le forze di polizia italiane e con le autorità di cooperazione giudiziaria internazionale. «Attraverso l’analisi incrociata di dati biometrici, segnalazioni Interpol e tracciamenti digitali – aggiungono dalla Procura perugina – gli investigatori sono riusciti a ricostruire i movimenti del latitante, che nel corso degli anni ha adottato diverse identità e documenti contraffatti per eludere i controlli. Le indagini hanno documentato una rete di spostamenti tra i Paesi Bassi e il Regno Unito, con soggiorni prolungati in quartieri periferici di Amsterdam e Londra, dove il soggetto si sarebbe inserito. Particolare attenzione è stata rivolta ai suoi contatti con un cittadino italiano, anch’egli con precedenti penali, residente in Germania per motivi di lavoro. Il monitoraggio ha incluso anche l’analisi dei dati in “rete” che hanno permesso di individuare tappe chiave del suo percorso. L’ultimo segnale utile è stato rilevato a Valona, in Albania, dove il soggetto si era stabilito temporaneamente prima di intraprendere il viaggio verso l’Italia. Grazie a questo lavoro investigativo si è giunti all’arresto del latitante al momento dello sbarco alla frontiera marittima pugliese. Il cittadino albanese è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi, dove dovrà scontare una pena residua di 3 anni e 10 mesi di reclusione».
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