Abusi sessuali e atti persecutori su tre dipendenti, titolare di una struttura ricettiva finisce ai domiciliari

PORTO SAN GIORGIO - Le indagini sono state condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Fermo.

di redazione CF

«La Squadra Mobile della questura di Fermo ha tratto in arresto un imprenditore sangiorgese titolare di una nota struttura ricettiva il quale, approfittando della sua posizione di datore di lavoro, ha posto in essere una serie di abusi sessuali su tre giovani dipendenti». E’ quanto si legge in una nota proprio della questura fermana guidata dal questore Luigi Di Clemente.

«L’attività investigativa della Squadra Mobile ha preso avvio nei primi giorni di agosto quando una giovane cameriera  impiegata presso la struttura ricettiva, si è rivolta alla Questura di Fermo per denunciare una serie di abusi sessuali subiti da parte del titolare della struttura in cui lavorava.
Secondo quanto riportato dalla donna, il proprietario – aggiungono dalla Polizia di Stato – con diversi pretesti legati alle mansioni lavorative, l’aveva palpeggiata nelle parti intime e baciata contro la sua volontà, inviandole numerosi messaggi a sfondo erotico sul suo cellulare. Col pretesto di rilevare delle mancanze professionali, ha approfittato della dipendente quando i due si sono trovati soli per approfittare della sua condizione di subordinazione lavorativa. Gli episodi, iniziati nel mese di maggio e proseguiti fino ad agosto con frequenza quasi quotidiana, hanno indotto la vittima a rassegnare le dimissioni pur di sottrarsi alle continue molestie».

A seguito della denuncia, gli investigatori della Squadra Mobile, guidati dal vicequestore aggiunto Gabriele Di Giuseppe, hanno ricostruito una serie di «episodi molesti anche a danno di altre lavoratrici che hanno riguardato il periodo maggio-agosto 2025. Il tutto, corroborato anche da una serie di testimonianze di persone che avevano assistito ad alcune avances nei confronti delle giovani lavoratrici».

Raccolto un quadro indiziario rilevante, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Fermo ha ritenuto di dover avanzare richiesta di misura cautelare coercitiva degli arresti domiciliari. Il Gip, condividendo le risultanze investigative e il quadro indiziario raccolto dalla Procura, ha inteso emettere il provvedimento degli arresti domiciliari «riscontrando le ipotesi delittuose della violenza sessuale reiterata e degli atti persecutori in danno delle vittime» concludono dalla Polizia di Stato.


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