Ferisce la moglie e minaccia i carabinieri: arrestato

VIOLENZA - Denunciato anche un secondo uomo. I fatti sono avvenuti a Sant' Elpidio a Mare e Monte Vidon Combatte, protagonisti in entrambi i casi due mariti, che hanno usato violenza nei confronti dei familiari

Negli ultimi anni, il fenomeno degli atti persecutori, noto anche come stalking, ha assunto un’importanza crescente nel panorama della sicurezza pubblica. I Carabinieri, consapevoli della gravità di questa problematica, hanno intensificato il loro impegno nella prevenzione e nella tutela delle vittime, attuando specifiche strategie operative e investendo nella formazione del personale per riconoscere e affrontare tempestivamente tali situazioni.

Proprio in tal senso, egli ultimi giorni i Carabinieri sono intervenuti in situazioni di violenza domestica e maltrattamenti in famiglia a Sant’Elpidio a Mare, dove un uomo di circa 50 anni, italiano residente in provincia, è stato denunciato dai Carabinieri della locale Stazione per maltrattamenti in famiglia.

Lo stesso, dagli accertamenti condotti dai militari, mentre era in forte stato di agitazione psicofisica, verosimilmente dovuta all’abuso di alcol, avrebbe aggredito fisicamente il padre e la sorella all’interno dell’abitazione familiare. Le vittime hanno riportato lesioni personali e riferito di analoghi precedenti episodi. È stato attivato il “Codice Rosso” e informata l’Autorità giudiziaria per le opportune iniziative anche a tutela delle vittime.

A Monte Vidon Combatte invece, i Carabinieri della Stazione di Petritoli sono intervenuti per un’ennesima aggressione in ambito familiare. Un albanese di circa 50 anni, residente in provincia, è stato arrestato in flagranza per il reato di maltrattamenti in famiglia. All’interno dell’abitazione coniugale, alla presenza dei figli minori, l’uomo aveva aggredito verbalmente e fisicamente la moglie, procurandole una frattura all’orbita sinistra, giudicata guaribile in 30 giorni. L’uomo, già ammonito dal Questore per simili episodi, ha poi minacciato anche i militari intervenuti e allertati tramite 112.

Dopo le formalità di rito il soggetto è stato tradotto presso il carcere di Fermo in attesa delle decisioni dell’Autorità giudiziaria.


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