Mantenere la parola data due anni fa: l’impegno a tornare per portare solidarietà e speranza ad un popolo in guerra, queste le motivazioni che hanno mosso Marco Renzi e il gruppo di attori di Teatri senza Frontiere a tornare con i loro spettacoli in Ucraina, a chiusura del Marameo Festival, seguitissima rassegna di teatro per bambini durante tutta l’estate.
Nel corso della tradizionale conferenza stampa, è stato dunque presentato il programma Ucraina 2025 che, considerata la situazione, potrebbe poi essere modificato in loco, ma le motivazioni rimangono ben determinate nel gruppo che – nonostante gli ovvii timori – cercherà di rendere più sopportabile un’esistenza precaria tra bombe e sofferenza ai tanti bambini e ragazzi che contatteranno.
La partenza è prevista per il 14 settembre con rientro il 29 e localizzazione-base a Leopoli in cui verranno accolti dalla locale Chiesa Greco Cattolica che darà loro ospitalità ma anche organizzazione logistica per gli spettacoli.
Come già avvenuto due anni fa, gli attori di Proscenio Teatro Ragazzi e di Teatro Bertolt Brecht di Formia, insieme a Ruggero Ratti che si occuperà della documentazione durante la permanenza, si esibiranno nelle scuole (se necessario nei bunker delle scuole) e nei numerosi centri di accoglienza che ospitano i profughi giunti dai luoghi di guerra, perché tutti possano sentire la vicinanza, la solidarietà, il clima di accoglienza che il teatro può dare.
«L’alto valore del progetto è stato riconosciuto dal viceprefetto aggiunto di Fermo, Valerio Giuseppe Di Rollo che ha portato il saluto del prefetto Edoardo D’Alascio, il quale ha sempre mostrato sensibilità e stima verso un’attività come quella di Teatri Senza Frontiere» rimarcano gli organizzatori. Allo stesso modo, il presidente della Provincia di Fermo, Michele Ortenzi non ha potuto che definire «un unicum nazionale» quanto proposto da Marco Renzi e gli altri attori, evidenziando «una indiscussa nobiltà di intenti, nella consapevolezza delle difficoltà che incontreranno».
Teatri Senza Frontiere ha il sostegno dei Comuni di Montegiorgio, Porto San Giorgio, di Elettromedia, di Clown&Clown Festival di Monte San Giusto (all’incontro con i suoi rappresentanti Fabrizia Zallocco, Sauro Aliberti e Mattia Prugnolini), ma resta comunque un teatro di volontariato, poiché gli attori si autofinanziano ad ogni viaggio.
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