Ex Fim, Ciarpella: «Infondato il rischio di usucapione dell’area della recinzione»

PORTO SANT'ELPIDIO - Il primo cittadino sulla questione che riguarda la bonifica del terreno nei pressi della Cattedrale: «si tratta di un patrimonio pubblico indisponibile e come tale non può essere oggetto di usucapione. Sostenere che la Cattedrale sia ininfluente per la bonifica del sito è completamente errato».

«In merito alle osservazioni del coordinamento delle associazioni per l’ex Fim sono opportune alcune puntualizzazioni, al fine di evitare confusione e alimentare sia attese che preoccupazioni immotivate. È vero che la recinzione a delimitare l’area Fim dalla strada insiste su terreno pubblico, è del tutto infondato il timore di acquisizione per usucapione dopo 20 anni, dal momento che si tratta di un patrimonio pubblico indisponibile e come tale non può essere oggetto di usucapione. Inoltre, è stata sempre riconosciuta nei vari tavoli tecnici, conferenze dei servizi e verbali la proprietà in capo al Comune di quell’area» è si legge nella nota del sindaco di Porto Sant’Elpidio Massimiliano Ciarpella.

«Come ho già avuto modo di spiegare a seguito di un’interrogazione dalla minoranza consiliare, ritengo che a suo tempo sarebbe stato possibile agire in modo più incisivo per svincolare una porzione di terreno e ottenerne da subito la restituzione – continua il sindaco – Noi abbiamo portato avanti tutti gli approfondimenti del caso, mai realizzati prima, con un tavolo tecnico e una conferenza dei servizi asincrona ed il prelievo di campioni di terreno. Purtroppo, essendovi dei punti ancora inquinati, l’auspicato arretramento della recinzione, con restituzione agli usi legittimi di quella striscia, non è ancora possibile».

«Trovo abbastanza surreale definire l’inquinamento della Cattedrale come “un pretesto” e gli strumenti conoscitivi per ultimare la bonifica “tutti già noti da più di 10 anni”. Non si tiene paralizzata un’area strategica per la città per capriccio; se fosse tutto già noto non sarebbe servito effettuare indagini integrative in contraddittorio tra tutti gli enti interessati, che hanno dimostrato la presenza di agenti inquinanti come zinco, arsenico e piombo. Non avremmo poi affidato un incarico all’Università di Bologna, come abbiamo fatto, per avere un parere netto e definitivo sulla possibilità di bonificare la cattedrale. Sostenere che la Cattedrale sia ininfluente per la bonifica del sito è completamente errato. Chiunque può rendersi conto – conclude Ciarpella – che bonificare un’area, lasciandone intatta la fonte primaria di inquinamento, come accertato nel corso dei tavoli tecnici e della conferenza dei servizi, sarebbe un’operazione inutile e sbagliata, dato che senza risolvere il nodo Cattedrale, non potremo mai restituire questo sito alla collettività né progettarne il futuro».

«Ex Fim, anche in passato si poteva agire. Si proceda alla bonifica senza indugio»


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