di Giuseppe Fedeli *
Quello della salute è un terreno fertile per il proliferare di fake news: false informazioni spesso sensazionalistiche, diffuse come notizie vere. Si propagano a velocità sorprendente soprattutto attraverso i social, che fanno da cassa di risonanza, perché create per catturare l’attenzione e far leva sull’emotività (reazioni di paura, rabbia) in modo da indurre le persone alla loro condivisione impulsiva e acritica.
Il problema in realtà è più sfaccettato, comprendendo anche informazioni distorte e verità parziali, manipolate o decontestualizzate e faziose: fino a creare una verità framework, invero insidiosissime. Impostasi con virulenza l’AI (intelligenza artificiale), distinguere le informazioni dal vero sta diventando sempre più difficile. Si spazia da siti di pretesa medicina, che promettono soluzioni e rimedi a buon mercato per tutti i mali, alla divulgazione di studi scientifici falsi per pilotare così opinioni ed interessi su vaccini, medicine alternative, meditazioni trascendentali, ayurveda che vanno a braccetto con diete, integratori, zuccheri 0 etc etc Osservano i sociologi che è difficile contrastare la disinformazione creata dall’IA con l’attività di persone (debunking e fact checking) che verificano l’attendibilità delle informazioni e le fonti, smascherando falsità, notizie mendaci o antiscientifiche e tendenziose, data la gran massa e rapidità di crescita della disinformazione, unita alla difficoltà di dissuadere le persone più indifese e vulnerabili dal verbo tossico. L’attenzione si focalizza sui farmaci, perfino su patologie gravi. Sono sempre più i medici, vittima di furti di identità e deep fake, che pubblicizzano prodotti salutistici. I video vengono artefatti e trasformati in “deep fake”, nei quali si ruba l’immagine e l’identità del protagonista (medici di chiara fama), mettendogli in bocca parole menzognere. A ottobre a denunciare l’informazione monstre era stato Matteo Bassetti che, diventato volto noto televisivo durante la pandemia, si era imbattuto in un video contraffatto in cui pubblicizzava un integratore contro il diabete. L’ultimo medico ha scoperto di essere rimasto vittima di questa rete proprio perché alcune persone si sono rivolte a lui mostrando le ricevute di acquisto dell’integratore e chiedendo se potessero interrompere le terapie. E si potrebbe continuare nella carrellata di taglia-incolla. In breve, non essendovi più’ distinzione fra reale e virtuale, sì che i “termini” sono fra loro intercambiabili, la realtà, quella vera, diventa altrettanto negabile di quella falsa.
Ora, è mia opinione, se siamo arrivati a questo punto non c’è da meravigliarsi. Sì, l’intelligenza artificiale, in un futuro non troppo remoto (pur, come spiega l’illuminato Faggin, priva di conscientia sui), ci comanderà. Mostrandoci un mondo ipervirtuale, un metaverso distopico, dissimulato come reale. Non ci saranno più coordinate di riferimento, assi valoriali, diagrammi entro cui inscrivere il mondo. Una nuova dimensione si sovrapporrà, fino ad ingoiarla come un black hole, a quella che, dalle terre di Königsberg, Immanuel Kant, con gli apriori, aveva tratteggiato: ai sensi e all’intelletto affidando il compito della non facile comprensione delle diverse rappresentazioni della realtà. Sarà un mondo artificiale, unidirezionale: Matrix, un mondo nel quale le poche capacità di pochi individui di ragionare verranno messe a tacere da un Beemoth, vorace e spietato.
Ps
“I deep fake sono uno dei frutti distorti dell’Intelligenza artificiale – le dichiarazioni del Presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli, riportate da Giuseppe Fedeli nella sua nota – e vengono utilizzati, attraverso il furto dell’identità, per vere e proprie truffe”, raggirando, abbiamo visto, i medici che apparentemente si prestano a questo giochino. “Se sono usati -prosegue- per pubblicizzare prodotti che vantano effetti salutistici o addirittura terapeutici, spingendo, a volte, sino ad abbandonare i farmaci, diventano un pericolo per la salute pubblica”.
Giuseppe Fedeli
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