Fratelli d’Italia, Donzelli lancia Acquaroli: «Guida di buonsenso e risultati concreti per le Marche»

FERMO - Il responsabile nazionale dell'organizzazione di Fratelli D'Italia, Giovanni Donzelli, lancia Acquaroli. «Persona seria e concreta, il suo lavoro sta rilanciando le Marche. Non facciamo una campagna elettorale sull'odio ma su quanto fatto. Da sinistra cattiveria e menzogne in campagna elettorale come sempre fatto ma sbagliano sempre i pronostici». I quattro candidati consiglieri Ascenzi, Ceroni, Putzu e Tulli: «Marche rilanciate in questi cinque anni»

L’Hotel Astoria ha ospitato, ieri pomeriggio alle 18,30, l’incontro organizzato da Fratelli d’Italia della provincia di Fermo con l’onorevole Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell’organizzazione del Partito, per sostenere i quattro candidati fermani alle prossime elezioni regionali Francesca Ascenzi, Elisabetta Ceroni, Andrea Putzu e Gianluca Tulli in una serata organizzata dal coordinatore comunale Rossano Romagnoli.

Ad aprire gli interventi il vicecoordinatore provinciale Pisana Liberati che ha fatto un «un grande in bocca al lupo ai candidati e i complimenti per una campagna elettorale che stanno tenendo pulita e corretta nei confronti di tutti».

Subito dopo il coordinatore provinciale Andrea Balestrieri. «Grazie a Giovanni Donzelli per essere qui, sempre attento e vicino al territorio. Manca poco al voto e ovviamente l’invito è di sostenere Fratelli d’Italia è scontato. Le Marche sono una regione in cui tutto era carente e moltissimo è stato fatto nonostante i tanti imprevisti di questi cinque anni. L’obiettivo è di riconfermare Francesco Acquaroli che  ha riportato le Marche ad essere protagoniste e in questa direzione va il pieno sostegno ai nostri candidati».

La senatrice Elena Leonardi, coordinatrice regionale Fratelli d’Italia, che ha accolto Giovanni Donzelli insieme al coordinatore provinciale Andrea Balestrieri e al consigliere comunale fermano, Luigi Rocchi, ha rimarcato che «come partito abbiamo dimostrato che la nostra classe politica è assolutamente all’altezza avendo fatto militanza e arrivando a ricoprire ruoli ed incarichi importanti. I candidati hanno deciso di mettere a terra le tante idee per le Marche, regione che era ai margini e dimenticata dai governi nazionali. Se andassimo a sovrapposizione sulle infrastrutture di 50 anni fa e quelle di 5 anni fa, sarebbero due immagini sovrapposte perché la sinistra non ha portato nulla alle esigenze dei territori né favorito le attrattività del turismo. Con Acquaroli le infrastrutture sono diventate centrali recuperando risorse per la Pedemontana, la mare-monti ma anche una strategia per alta velocità che renda centrale la nostra regione. La sanità era stata depauperata di 37 miliardi di euro con la chiusura e riconversione di 13 ospedali e la perdita di posti fisici e del personale, ovvero quello che rende la realtà sanitaria capace di dare risposte. Con Acquaroli nessun ospedale chiuso, anzi ricordo l’inaugurazione di quello di Amandola ma anche le nuove risorse messe nell’ospedale di Fermo che altrimenti non sarebbe stato possibile completare».

E’ stato il turno poi dei candidati consiglieri partendo da Francesca Ascenzi. «Sento la responsabilità di questa candidatura perché significa rappresentare il partito della Presidente del Consiglio che ha ridato lustro alla nostra nazione. Così Acquaroli ha segnato l’inizio di una nuova era, nel 2018 eravamo diventati regione in transizione ma sono state messe in campo risorse per il rilancio. Ricordo la Legge sui Borghi con oltre 100 milioni di euro per quelle aree dimenticate, borghi che sono storia e turismo».

Poi è stato il turno di Elisabetta Ceroni, primo cittadino di Rapagnano. «L’Italia è finalmente stabile grazie a Giorgia Meloni. Nella nostra regione è stato svolto un lavoro straordinario con il confronto e con progetti che hanno ridato fiducia alle Marche. Da sindaco posso testimoniare la possibilità concreta di intercettare fondi e risorse. Mi candido per continuare nel rilancio delle Marche e scongiurare di tornare al passato con la sinistra che per 25 anni non ha portato nulla di positivo».

Ha già vissuto cinque anni da consigliere regionale in rappresentanza del territorio Andrea Putzu. «Giovanni Donzelli è uno dei primi militanti di Fratelli d’Italia e sa cosa significa fare politica. Anche qui nelle Marche abbiamo ragazzi di Gioventù Nazionale che si stanno impegnando per i nostri valori e i nostri ideali. Sono stati cinque anni che definisco “lordi” con la pandemia in mezzo e nei quali abbiamo provato a rilanciare la nostra regione dopo essere stati retrocessi, in pratica, nella serie inferiore, grazie alla sinistra. Sono stati tanti i fondi messi a disposizione delle imprese, dei borghi e delle infrastrutture. Grazie ai tanti amministratori locali qui presenti  governiamo l’85% dei Comuni in una provincia che era di sinistra. Un cammino importante che viene da lontano per dare speranze, esattamente come avvenuto alla nascita di Fratelli d’Italia. Quel futuro che sognavamo lo stiamo costruendo con Giorgia Meloni in Italia e con Francesco Acquaroli nelle Marche. Possiamo puntare a due consiglieri su quattro che potrebbero diventare tre in caso di assessorato ed è una grande occasione per il nostro territorio».

E’ stato poi il turno di Gianluca Tulli che giocava in casa essendo consigliere comunale del comune di Fermo. «Felicissimo di rappresentare il primo partito d’Italia ovvero il partito del fare. Tutti oggi parlano delle Marche per la sintesi che si è creata, per le idee messe in campo e la capacità di fare che questo governo regionale ha mostrato. A Fermo abbiamo l’occasione di riportare in consiglio regionale un candidato del capoluogo, un’opportunità più unica che rara. Tutti i parametri economici e non solo ad oggi con Acquaroli sono migliorati. E’ quindi importante che vinca il partito e che sia da supporto anche a livello nazionale».

L’intervento tanto atteso del responsabile nazionale dell’organizzazione del Partito, Giovanni Donzelli, è arrivato a chiudere il pomeriggio di confronto all’Astoria. «Gli ultimi anni sono stati contraddistinti dalla capacità della sinistra di non azzeccare pronostico. Partendo dal fatto che avevamo fatto male a restare fuori dal governo Draghi, che non avremmo mai vinto le elezioni e governato e invece come sempre sono stati smentiti. In campagna elettorale poi tirano fuori di tutto ovvero rabbia, odio e menzogne. Ricci vuole fare i confronti ma alla fine ne esce male e accusando Acquaroli di cose che in realtà non ha mai detto. Dopo il Covid ci dobbiamo confrontare con un nuovo modello ma noi rispondiamo con cose concrete e quello che vogliamo fare. Non rispondiamo mai scendendo sui personalismi. Vogliamo vincere toccando progetti e cose fatte con buonsenso, raccontando ciò per cui si sta facendo apprezzare Giorgia Meloni. L’occupazione è tornata a crescere togliendo il reddito di cittadinanza così come rivendichiamo il controllo dell’immigrazione clandestina. Non c’è nessuna solidarietà nel lasciare che gli scafisti decidano chi far entrare e chi no. Il buon senso del decreto sicurezza, che rafforzeremo, sta soprattutto nel pieno sostegno alle forze dell’ordine perché siamo dalla loro parte. Ci hanno detto omofobi perché difendiamo la famiglia. La riforma del fisco la stiamo portando avanti perché chi produce economia deve lavorare serenamente e in pace, e va sostenuto nel momento anche di difficoltà. Faremo la riforma della giustizia in difesa dei magistrati perbene e andremo fino in fondo. Sulla sanità tutto è cambiato, il numero delle richieste è aumentato dopo il Covid, è un dato incontrovertibile, ma su quello lavoriamo con impegno e servizi».

Il discorso  si è spostato poi sulle Marche e sulla figura di Francesco Acquaroli. «Anche nelle Marche è stato applicato il buonsenso e questo continuerà a fare Acquaroli che ha fatto cose da padre di famiglia, da buon marchigiano, senza esporsi mediaticamente ma lavorando con serietà. A sinistra sbaglieranno anche questo pronostico e i cittadini sono sempre molto intelligenti. Acquaroli ha ben governato ed è una figura rassicurante e preparata ma non bisogna dare nulla per scontato, spingendo forte in questa ultima parte di campagna elettorale per confermare il centrodestra alla guida delle Marche».

(Spazio Elettorale a Pagamento)



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