Cencetti sulle promesse del centrodestra: «I marchigiani non sono stupidi: basta passerelle elettorali»

ELEZIONI - Il candidato di Progetto Marche, interviene su argomenti come Atim, Svem e Zes puntando il dito contro quelle che a suo dire sono state le false promesse da parte dell'attuale maggioranza di governo

Stefano Cencetti

Torna ad intervenire il candidato di Progetto Marche alle prossime elezioni regionali, Stefano Cencetti, che stavolta punta il dito contro l’attuale maggioranza e le varie questioni spinose messe sul tavolo della campagna elettorale, dall’Atim alla Svem, passando per la Zes promessa poche settimane fa dalla premier Giorgia Meloni.

«In queste settimane stiamo assistendo a una serie di annunci che hanno il sapore dell’ennesima passerella politica: Atim, Svem, l’Ufficio scolastico provinciale di Fermo e perfino la Zes. Tutte decisioni calate dall’alto e comunicate solo a ridosso delle elezioni, come se i cittadini potessero essere ingannati da qualche promessa dell’ultimo minuto. Ma i marchigiani non sono stupidi – afferma Cencetti – sanno riconoscere quando si tratta di mosse di convenienza politica, fatte non per il bene del territorio, ma per il vantaggio elettorale di chi governa. La verità è che i cittadini hanno bisogno di chiarezza e trasparenza: vogliono sapere come vengono utilizzati i soldi pubblici, che sono soldi nostri, delle famiglie e delle imprese che ogni giorno pagano le tasse. Non è accettabile che tutto venga “cerato” e nascosto, con operazioni di facciata che hanno il solo scopo di apparire».

«Prendiamo la Zes. Solo poche settimane fa, alla Mole Vanvitelliana, la destra al governo regionale ci raccontava una favola: il ministro Tajani ci ha dipinto come esempio nazionale nell’export, la premier Giorgia Meloni ha definito le Marche un modello nel turismo, nel lavoro e nelle imprese, la ministra Santanchè ha ribadito con forza lo stesso concetto, soprattutto sul fronte del turismo e il presidente uscente Francesco Acquaroli ha fatto da eco a tutte queste dichiarazioni. Insomma, le Marche sarebbero una regione in perfetta salute. Ma allora mi chiedo: se tutto andava così bene, perché improvvisamente oggi serve la Zes? Qui qualcuno sta giocando al gioco delle tre carte con i marchigiani. Ma i cittadini vedono e capiscono: non si lasciano più abbindolare – continua Cencetti – noi, come coalizione di centrosinistra, abbiamo dimostrato serietà. In tempi non sospetti abbiamo depositato un programma di 56 pagine, chiaro e concreto, con una visione del presente e del futuro delle Marche: un’idea di regione nuova, capace di cambiare davvero e subito, con proposte attuabili e fattibili. E dall’altra parte? Nulla. Io il programma della coalizione di centrodestra, con a capo il presidente uscente Acquaroli, non l’ho mai visto. Perché non esiste. Non hanno un’idea di Marche, non hanno una visione. Hanno basato la loro campagna elettorale solo su un attacco frontale al nostro candidato presidente Matteo Ricci e a tutti noi candidati consiglieri. Nessuna proposta, nessuna prospettiva, solo propaganda. E quando annunciano provvedimenti come Atim, Svem, Ufficio scolastico e Zes, non è merito della giunta regionale, ma del governo nazionale a cui obbediscono ciecamente. Ancora una volta, nessuna autonomia, nessuna idea, nessuna capacità di guidare le Marche. Per questo faccio un appello ai marchigiani: aprite gli occhi. Guardate e toccate con mano ciò che vi ho detto. Non fatevi ingannare da chi arriva all’ultimo minuto con promesse fatte solo per raccogliere voti. Noi offriamo una visione concreta, una strada chiara, un’idea di futuro che mette davvero al centro i cittadini. Il tempo delle passerelle è finito. È ora di scegliere chi ha un programma, una visione e il coraggio di realizzarla».

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Stefano Cencetti



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