Scuole, ecco il report di Legambiente. Fermo in pole per trasporti e interventi antisismici

FERMO - Una scuola in chiaro scuro quella che emerge dal XXV rapporto Ecosistema-scuola di Legambiente che ha raccolto i dati di oltre 7000 edifici scolastici in 97 comuni capoluogo italiani, tra istituti dell’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo grado, frequentati da una popolazione di oltre un milione e 300mila studenti. Dati che si riferiscono al 2024.

di Sandro Renzi

Una scuola in chiaro scuro quella che emerge dal XXV rapporto Ecosistema-scuola di Legambiente che ha raccolto i dati di oltre 7000 edifici scolastici in 97 comuni capoluogo italiani, tra istituti dell’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo grado, frequentati da una popolazione di oltre un milione e 300mila studenti. Dati che si riferiscono al 2024 e restituiscono la fotografia di un’edilizia scolastica ancora troppo fragile, che soffre di diseguaglianze territoriali e divari sia strutturali che funzionali. Pochi, secondo Legambiente, anche i fondi stanziati per la manutenzione, straordinaria e ordinaria, destinati in qualche caso addirittura ad essere tagliati.

Il report, raccoglie i dati di 97 comuni capoluogo su 112 e riguardano 7.063 edifici scolastici di loro competenza; ebbene nel 2024 solo il 47% degli edifici disponeva del certificato di agibilità, appena il 45% aveva il collaudo statico, meno del 15% degli edifici in zona sismica è stato progettato o adeguato secondo la normativa antisismica, ancora il 54,8% degli edifici non ha beneficiato della verifica di vulnerabilità sismica. «Preoccupa la sicurezza dei solai, il cui crollo rappresenta ancora oggi la principale causa di incidenti nelle scuole italiane. Solo il 31,2% degli edifici scolastici ha beneficiato di indagini diagnostiche sui solai negli ultimi cinque anni: il dato è leggermente più alto al Nord (32,0%) e al Sud (36,1%), ma scende al 33,9% nelle isole e al 22,5% nel Centro» si legge nel documento pubblicato in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico.

La scuola pubblica italiana fatica anche sul fronte della sostenibilità e dei servizi. Un esempio? Gli interventi per l’efficientamento energetico riguardano solo il 16% degli edifici, il 66,6% si colloca nelle ultime tre classi energetiche (E, F, G). L’adozione di impianti da fonti rinnovabili è ancora troppo marginale (21%), con forti disparità tra le isole, ferme al 10,8%, e il resto del Paese. Dati non buoni anche per i servizi scolastici: il tempo pieno è attivo nel 38% delle classi, ma solo nel 16,8% nelle isole. Il servizio mensa è presente nel 73,7% degli edifici, ma scende al 38,8% nelle isole. Le strutture sportive sono disponibili solo nel 50% delle scuole ma meno della metà è accessibile in orario extrascolastico nel Mezzogiorno. «La scuola ha bisogno di investimenti regolari e consistenti nella manutenzione straordinaria e ordinaria insieme a un Piano Nazionale per la messa in sicurezza e per garantire più servizi. Si replichino anche le buone pratiche già attive nel Paese e che hanno per protagoniste scuole attente alla sostenibilità» l’appello di Legambiente.

FERMO NEL REPORT DI LEGAMBIENTE

Per alcuni aspetti anche la città di Fermo viene presa ad esempio da Legambiente ed annoverata tra le province che finiscono per spiccare su alcuni fronti. Insieme a Benevento, Cosenza, Gorizia ed Udine, Fermo si distingue per aver realizzato i maggiori interventi di adeguamento sismico nei suoi plessi scolastici. Insieme ad altri capoluogo, tra cui Agrigento, Ancona e Brescia, a Fermo sono state effettuate le verifiche di vulnerabilità sismica in tutti gli edifici «dimostrando un impegno concreto verso la sicurezza» conferma il rapporto di Legambiente. Ma non finisce qui. Non sono tanti i comuni capoluogo di provincia che possono vantare la realizzazione, ovviamente in rapporto alle loro dimensioni ed alla popolazione scolastica, di nuovi plessi destinati agli studenti negli ultimi 5 anni. Anche in questo caso Fermo è in buona compagnia insieme, tra gli altri, a Imperia, Livorno, Milano, Padova, Asti, Agrigento per citarne alcuni. Su altri fronti la città di Fermo ha ancora molto da lavorare: ad esempio nel campo del risparmio e dell’efficienza energetica piuttosto che negli investimenti in strutture sportive annesse alle scuole. Torna ai vertici Fermo nel settore dei trasporti scolastici. Insieme a Brindisi e Ragusa è la città in grado di offrire il servizio di scuolabus in tutti gli edifici scolastici. 


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