Credito, lavoro, sanità territoriale, Zona Economica Speciale, infrastrutture materiali e digitali, certezze per il comparto balneare. La Cna di Fermo sta incontrando in queste settimane i candidati alle elezioni regionali, consegnando un documento di proposte che fotografa criticità e priorità d’intervento per l’economia reale, nel quale si chiedono risposte operative su credito, competenze, costi e mercati, senza dimenticare le nuove tipologie di impresa che stanno nascendo, le problematiche del sistema moda ancora in sofferenza e le filiere: «Chiediamo di mettere al centro le Pmi, con strumenti di credito efficaci, formazione tecnica e digitale aderente al fabbisogno, sostegno all’internazionalizzazione e un piano serio su costi energetici, del lavoro e materie prime – afferma Emiliano Tomassini, presidente Cna Fermo – Serve anche una governance forte per proteggere le filiere esposte ai dazi e riaprire mercati: il nostro distretto non può permettersi incertezze». «Parliamo di cose concrete: una Zes davvero accessibile anche ai comuni oggi esclusi, strade e ferrovie che accorcino le distanze, fibra e 5G dove oggi manca la connessione – sottolinea Andrea Caranfa, direttore Cna Fermo – Sanità di prossimità, uffici pubblici presenti anche a livello provinciale e certezze per i balneari non sono dettagli: sono condizioni per far restare le imprese, attrarre investimenti e dare servizi alle famiglie»
Zes, infrastrutture e digitale: «Colmare i divari»
Cna valuta positivamente l’estensione della Zona Economica Speciale alle Marche e chiede alla Regione di studiare misure compensative dedicate a quei Comuni fermani che oggi risultano esclusi dal perimetro degli aiuti (Moresco, Petritoli, Monte Giberto, Monterubbiano, Lapedona, Monte Vidon Combatte, Montottone, Grottazzolina, Ponzano di Fermo), così da diffondere i benefici e sbloccare investimenti sul territorio. «Sul fronte infrastrutturale – ricorda Andrea Caranfa, Direttore Generale Cna Fermo – riteniamo necessario un piano integrato e pluriennale: dalla messa in sicurezza e scorrimento della rete stradale (SS16 e bretelle di bypass) al completamento della Mezzina, fino alle decisioni sulla terza corsia A14 e allo sviluppo dell’ “asse mare-monti”, così come altrettanto strategiche la manutenzione del territorio contro il rischio idrogeologico e il superamento definitivo del digital divide nelle aree collinari e interne».
Sanità: «Prossimità prima di tutto»
Cna chiede di «modernizzare la sanità pubblica territoriale, tenendo fermo il ruolo dell’Ospedale “Murri” quale presidio provinciale e programmando da subito la funzione delle nuove strutture di Fermo e Amandola (punti di primo intervento, specialistica ambulatoriale), per ridurre trasferimenti verso altri capoluoghi, potenziare medicina di prossimità (Case della Salute, assistenza domiciliare) e gestire il ricambio nei medici di famiglia».
Uffici periferici: «Digitale sì, ma con presìdi sul territorio» spiegano Caranfa e Tomassini: «La digitalizzazione non basta se i cittadini e le imprese non trovano risposte vicino a casa: CNA sollecita la realizzazione delle direzioni provinciali di alcuni Uffici periferici dello Stato quali l’Ispettorato del Lavoro, il Provveditorato agli Studi, la Motorizzazione Civile, per non lasciare scoperte zone importanti e ridurre tempi e costi amministrativi».
Comparto balneare e Bolkestein: «Servono certezze e omogeneità»
Nel settore balneare il quadro normativo incompleto e la prospettiva di future gare hanno congelato manutenzioni e ammodernamenti, con impatto sulla qualità dell’offerta turistica. «Stiamo ricordando a tutti i candidati che incontriamo – precisano i vertici Cna – che gli operatori chiedono regole certe, il riconoscimento degli investimenti effettuati dagli attuali concessionari e procedure omogenee tra comuni costieri, aggiornando i Piani di Spiaggia al Gizc per bandi validi e non distorsivi».
Cna ribadisce la propria «autonomia e la disponibilità a un lavoro comune per tradurre le priorità in cantieri e misure: accesso al credito, formazione per colmare i profili scoperti, sostegno all’export e riduzione dei costi a carico delle imprese, a partire da quelli energetici e fiscali laddove vi siano margini regionali. Un impegno che vale in tutta la regione, con un’attenzione particolare alle aree interne e al Fermano».
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