Trasporti, Luisanna Cola (Pd): «Servono migliori infrastrutture e una mobilità più green»

TRASPORTI - La candidata del Partito Democratico alle prossime elezioni regionali, parte dalla sua disavventura in treno per puntare l'attenzione sulla questione dei trasporti e dei problemi riguardanti le nostre vie di comunicazione

Quello dei trasporti e delle vie di comunicazione è un tasto da sempre al centro del dibattito polito. Un efficiente rete di comunicazione è la base da cui partire per incentivare non solo il settore industriale, ma anche quello turistico e l’economia in generale.

«Ieri sono andata a Verona in treno con mia mamma. Abbiamo preso un Intercity, l’unico treno a lunga percorrenza che ancora ferma dalle nostre parti, il Lecce–Bolzano. Già dopo un terzo del percorso i bagni erano in condizioni precarie. Le carrozze sono vecchie, con porte strette senza accesso per i disabili. Altro che “treno+bici” L’aria condizionata andava a singhiozzo, nessun servizio di ristorazione – racconta Luisanna Cola, candidata del Pd alle prossime elezioni regionali –  turisti perplessi, anziani a disagio, giovani rassegnati. E le Frecce? Da Pescara ad Ancona saltano ben 5 capoluoghi di provincia. Vuoi una Freccia? Ma che ci devi fare, sei delle Marche sporche. Così incentiveremmo la mobilità sostenibile? Così attireremmo i turisti? E poiché da Rimini in giù non siamo ancora in grado di garantire l’alta velocità, invece di investire nella rete si scelgono le scorciatoie: sopprimere fermate per guadagnare qualche minuto di percorrenza. Intanto i collegamenti con il Tirreno o con l’interno non pervenuti».

«Il versante adriatico è l’unica dorsale esclusa dall’Alta Velocità, pur essendo direttrice strategica del Corridoio Adriatico Core Ten-T. Serve una nuova linea arretrata da Riccione a Foggia, con almeno tre binari, di cui uno dedicato alle merci. La ferrovia costiera diventerebbe una metropolitana di superficie per traffico regionale e
interregionale. Benefici: meno disagi nei centri abitati, a Porto San Giorgio ho contato 32 treni merci in due ore notturne, più sicurezza, spostamento delle merci da gomma a rotaia, nuovi posti di lavoro nei cantieri, nella logistica e negli scali intermodali».

Non solo miglioramenti della rete ferroviaria, la candidata del Partito Democratico rimarca anche l’importante delle altre vie di comunicazioni e trasporto.

«Per quanto riguarda porto e trasporti navali, ci sarebbe bisogno di un coordinamento naturale con i porti adriatici: Ancona, Ravenna, Bari, Trieste. L’Adriatico può diventare la porta d’accesso all’Europa dai traffici d’Oriente, alternativa ai grandi porti del Nord Europa, oggi da Suez le navi circumnavigano il Mediterraneo fino ad
Amburgo – rimarca Luisanna Cola – bisogna liberare la A14 dal traffico merci, equivale a realizzare una corsia in più, senza nuove colate di cemento. No a un by-pass autostradale: consumerebbe più suolo e creerebbe nuovi squilibri urbanistici. Andrebbero sviluppate Ferro-tramvie a pettine lungo le vallate, come la Porto San Giorgio–Amandola (progetto Unipm già depositato), oltre a Ciclovie intercomunali come infrastruttura sociale, di connessione e turistica».

«La banda ultralarga è la nuova autostrada: senza di essa non ci sono competitività, telemedicina, scuole connesse. Servono poli tecnologici nel Fermano per trattenere i giovani e attrarre lavoro qualificato – conclude la Cola – c’è bisogno di una visione politica che crei Progettazione condivisa con Stato ed Europa. Serve una visione lungimirante e sostenibile, che la destra non è in grado di proporre. Perché senza infrastrutture non c’è sviluppo, e senza sviluppo non c’è giustizia sociale».

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