Da un tavolo condiviso con Lorenzo Morresi, la dottoressa Antonella Anzalone, introduce il proprio impegno attuale, radicato in una lunga esperienza nel mondo della scuola e del lavoro, e proiettato verso una visione politica che parte dalla comunità.
Da qui nasce una proposta condivisa tra i due alfieri di Forza Italia, frutto di un percorso di confronto e documentazione: l’attenzione verso iniziative educative già avviate e radicate sul territorio. Tra queste, i candidati hanno scelto di approfondire con particolare interesse l’esperienza di The Tube, attiva presso la Comunità di Capodarco e da anni impegnata con adolescenti e famiglie per prevenire disagi e favorire una crescita equilibrata.
Si è trattato di una scelta autonoma: Anzalone e Morresi hanno deciso di conoscere meglio questo progetto, ne hanno studiato il profilo e i risultati, e hanno apprezzato la sua capacità di dare risposte concrete ai bisogni dei giovani. Non dunque una richiesta esterna, ma la volontà politica di sostenere e rafforzare ciò che funziona, perché il futuro dei ragazzi non può attendere.
L’idea nasce dalla constatazione che la società attuale espone i giovani a pressioni costanti, isolamento digitale e relazioni superficiali, rischiando di lasciare ciascuno solo “con il proprio telefono o con qualche lucignolo di turno”. Da qui la necessità di consolidare spazi di ascolto e aggregazione già attivi, dove i ragazzi possano confrontarsi, crescere emotivamente e formarsi anche sul piano professionale, in alternativa a una competizione esasperata e spesso senza reali sbocchi.
«Mi piacerebbe vedere queste esperienze consolidate e ampliate» ha sottolineato Anzalone, aprendo alla possibilità di un impegno condiviso tra istituzioni, scuola e comunità locale.
Ma accanto ai ragazzi, non si può dimenticare il ruolo delle famiglie, troppo spesso lasciate sole ad affrontare le complessità educative e organizzative. Servono sostegni concreti e un sistema concatenato di funzioni, dove scuola, servizi sociali e amministrazioni lavorino in rete, garantendo continuità e risposte immediate.
Emblematico, in questo senso, il caso delle mense scolastiche che iniziano solo il primo ottobre: una scelta che crea disagi a genitori e studenti, costretti a organizzarsi da soli nelle prime settimane di scuola. È proprio da queste situazioni che emerge con chiarezza la necessità di politiche più attente, capaci di vedere la scuola come parte integrante della vita delle famiglie, non come un servizio a compartimenti stagni.
Il sostegno ai centri educativi già attivi, insieme a un rinnovato interesse per la scuola e per le famiglie, rappresenta dunque una sfida: rafforzare la comunità e non lasciare nessuno indietro, perché investire negli adolescenti oggi significa costruire la società di domani.
Ecco perché, concludono Anzalone e Morresi, «il nostro impegno politico con Più Marche 2025 sarà concentrato anche su questi temi: scuola, famiglie, giovani e comunità. Vogliamo costruire una regione che accompagni i ragazzi nel loro percorso di crescita e dia alle famiglie il supporto necessario, perché il futuro delle Marche passa dal futuro dei nostri figli».
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