FERMO – Una giornata di sport e non solo, quella di ieri a Lido Tre Archi: movimento, arte e storie di riscatto al nuovo Polo Sportivo, una vera e propria palestra di convivenze, in cui si è parlato di rispetto, integrazione, tolleranza, socialità.
Le società sportive presenti:
A mettere subito alla prova la struttura indoor e outdoor (ring, tatami, campo da calcetto, da basket, pattinaggio, spazi attrezzati per attività di ginnastica a corpo libero e calisthenics, ecc.) sono state le associazioni sportive del territorio, tanti istruttori e atleti che hanno coinvolto tutti i presenti a provare le loro diverse discipline: Il tempio di Bellona, Kung Fu Drago del Tao, Karate Team Fermo, Yamabushi Karate Fermo, Marca Skating, Nike Pugilato Fermo, Combat Flow, Accademia Arti Marziali, Tre Archi Soccer, FC Sporting, Asd Mandolesi.
Gli ospiti sportivi di caratura internazionale:
Trepidante l’attesa prima e tanta ammirazione poi per gli sportivi di rilievo internazionale che hanno condiviso le loro esperienze e si sono messi a totale disposizione del pubblico.
A curare le interviste dei protagonisti la giornalista Silvia Remoli che, definendo lo sport un “collante naturale, efficace abbattitore di barriere sociali, linguistiche e culturali” ha fatto raccontare agli ospiti le loro le variegate storie di riscatto.
I primi a salire sul palco sono stati i fratelli Pino e Marco Maddaloni, rispettivamente oro olimpico e campione del mondo nel judo, noti altresì per il loro progetto di palestra sociale a Scampìa, fondata dal padre e allenatore Giovanni per strappare i ragazzi di strada alla malavita e portarli sul tatami, per infondere in loro i valori del rispetto e della fratellanza.
Il calciatore nazionale, nonché volto storico del “Milan delle meraviglie”, Alessandro “Billy” Costacurta con il giornalista di Sky Sport Marco Cattaneo, hanno raccontato tanti divertenti aneddoti, sia dolci che amari, della lunga carriera del difensore centrale rossonero, il quale ha ricordato la sua prima volta a San Siro, e ancor prima le ginocchia sbucciate sui campetti di ghiaia:«Ragazzi, siete fortunati ad avere questa nuova struttura: è l’occasione per stare insieme, crescere nei sani valori dello sport e condividere con il prossimo dei momenti che non dimenticherete mai e che vi renderanno uomini. Sfruttatela al meglio!». Dopodiché, lui che di coppe ne ha sollevate tante (7 scudetti e ben 5 Champions!), Costacurta ha premiato le tre squadre di ragazzi che nella mattina hanno partecipato al torno di calcetto.
Commovente la storia di Vincenzo Mangiacapre, campione di pugilato nella categoria dei superleggeri: dal carcere alla medaglia, il suo riscatto sociale è stato frutto dei sacrifici fatti con i guantoni alle mani al posto delle manette. Il racconto del salvifico sudore sul ring è stato anche messo nero su bianco ne l suo libro “Senza guardia – Dalla strada alle Olimpiadi con la vita in pugno”, profondo e decisamente più vero di una sceneggiatura da fiction dall’accento partenopeo.
A chiudere la carrellata di campioni è stato il fermano Carlo Macchini, fresco di medaglia d’oro alla sbarra nella tappa parigina dei campionati mondiali di ginnastica artistica.
Gli artisti di strada
Tra uno ‘speeching’ e l’altro non è mancato l’intrattenimento, con musica, comicità, balli e acrobazie circensi. Gli artisti di strada che si sono alternati ed hanno coinvolto grandi e piccini sono stati i Sublimen, i Cometa Circus e gli Afro Jungle Jeegs.
I ringraziamenti dell’assessore allo sport Alberto Maria Scarfini
«Dietro una giornata come quella di oggi c’è il lavoro di molti. Da chi ha sviluppato il progetto per accedere ai fondi che ci sono stati concessi per realizzarlo ai tanti uffici che hanno collaborato in sinergia. Non posso quindi che ringraziare innanzitutto il sindaco Paolo Calcinaro ed i colleghi assessori Mauro Torresi, Micol Lanzidei e Ingrid Luciani, poi naturalmente il dottor Alessandro Paccapelo, l’ingegnere Mauro Fortuna, la geometra Roberta Fabiani, il dott. Alessandro Ranieri, la dottoressa Raffaela Iale, il dott. Fabio Ragonese, Gaia Marini» le parole di Alberto Maria Scarfini.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati