C’è anche Montegranaro fra le varie tappe marchigiane del Ministro delle infrastrutture dei trasporti e vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Salvini, il quale si tratterrà nella regione almeno fino a venerdì, ufficialmente per un giro fra cantieri ed infrastrutture in corso d’ opera. Ad accoglierlo, stamattina, uno stuolo di forze dell’ordine, cittadini, imprenditori e numerosi rappresentanti politici ed amministratori locali. In primis la giunta ed il sindaco di Montegranaro Endrio Ubaldi, seguito dal prefetto Edoardo D’Alascio e dal presidente della provincia Michele Ortenzi. Accolto da un applauso nella sala consiliare “Giovanni Conti”, il ministro Salvini ha dialogato con gli esponenti e i rappresentanti del distretto industriale manifatturiero del Fermano, tema della conferenza all’ordine del giorno della mattinata, introdotto dal vicesegretario regionale della Lega, Mauro Lucentini, per l’occasione moderatore dell’evento. Presente anche la segretaria regionale del Carroccio, Giorgia Latini.
«Saluto Matteo a cui do il benvenuto qui a Montegranaro; i rappresentanti del distretto, tutti i colleghi ed amministratori intervenuti per confrontarci. Siamo in difficoltà, è evidente, soprattutto quando si chiudono i bilanci, quanto a fondi da investire per le nostre strade, o per le migliorie alle scuole – le parole del primo cittadino Ubaldi – ci sono fondi che devono necessariamente provenire dallo Stato. Il Comune con le risorse che ha non riesce a provvedere alle spese minime per mandare avanti la normale amministrazione. Stesso discorso vale per quanto riguarda i minori non accompagnati il cui costo dal 2025 è sostenuto dallo stato solo per il 30% ed il resto ricade sulle casse comunali. E’ una situazione insostenibile alla quale bisogna necessariamente porre rimedio». Insomma il sindaco di Montegranaro ha chiesto concretezza da parte delle istituzioni soprattutto per quel che riguarda i costi ad onere degli enti locali, che spesso a fatica chiudono i bilanci cittadini. Il ministro ha annuito preso appunti ed ascoltato.
Il vicepresidente Assocalzaturifici Valentino Fenni, senza mezzi termini ha illustrato la grave crisi che attanagli il distretto calzaturiero fermano, a causa del conflitto in Ucraina e dalla quale ancora non si intravedono spiragli di uscita: «Il nostro distretto è un fiore all’occhiello per il made in Italy. Fermo infatti è al quarto posto fra le province più esportatrici d’Italia. L’export è però in crisi nera per via della guerra in Russia. Ci sono aziende che non hanno e non possono avere mercato al di là della Russia né alternativo alla Russia. La cassa integrazione è al +30% nel 2025 rispetto al 2024. Noi siamo molto resilienti e si sa, resistiamo – le parole di Fenni – ma iniziamo ad avere difficoltà serie. Le sanzioni hanno messo in ginocchio un settore il quale non è detto che tornerà a lavorare come prima, perché poi magari non ci saranno i rimpiazzi quanto a manodopera giovanile. Abbiamo bisogno di certezze nello scenario politico, una soluzione che risolva il conflitto stabilendo un dialogo per aiutare tutti. Non nascondo che ci sono molte attese per la Zes che spero siano commisurate alle esigenze delle nostre imprese. Ricordo che l’internazionalizzazione è fondamentale, da ripristinare, considerata la quota di esportazioni pari all’ 80%. E’ essenziale che stiamo tutti dalla stessa parte, la parte del lavoro e di chi tiene ad un territorio ed un distretto che vorremmo lasciare ai nostri figli».
Poi è stato il turno proprio del ministro Matteo Salvini, il quale ha toccato un po’ tutti i temi di attualità inerenti il distretto, la regione Marche e la situazione nazionale. Le nuove reti ferroviarie che collegheranno la costa adriatica a quella tirrenica, il nuovo palazzetto dello sport di Montegranaro, con due milioni di euro finanziati dall’ente centrale, fino alle infrastrutture che interessano tutta la regione da due anni e mezzo a questa parte per circa «cinque miliardi di euro fra porti, aeroporti, strade, ferrovie». Qualche parola sui conflitti in essere, soprattutto quello in Ucraina, e il congedo ai presenti dato con tanto di concessioni per le foto di rito, il quale promette però che tornerà per l’inaugurazione del tanto atteso palazzetto dello sport. «Sulla Zes la scommessa è che raggiunga tutti i territori marchigiani e su questo il governo sta lavorando – spiega il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini – sulla pace fiscale c’è l’impegno mio e del ministro Giorgetti, non c’è un condono ma una sorta di mutuo senza interessi per le cartelle esattoriali, dilazionato nel corso degli anni. Per il palazzetto dello sport grazie a Mauro Lucentini siamo riusciti a trovare i due milioni di euro nel bilancio. Poi però mi invitate?» ha affermato il vicepremier sorridendo, e lanciando lo sguardo al sindaco Ubaldi.
Stoccata all’Europa per quanto riguarda le auto elettriche e le emissioni: «Il tutto elettrico ha spalancato le porte alla Cina, che fabbrica batterie, e che quale sta bruciando carbone come non mai – ha proseguito il ministro – l’aria è più inquinata e l’Europa è più disoccupata. La storia insegna che quando i tedeschi si armano di solito non finisce bene».
Ma il ministro è in vena di promesse e gli imprenditori non dimenticheranno le sue parole: «Può essere fra un mese, tre mesi, sei mesi non dipende da noi – ha affermato Salvini – ma il giorno dopo il cessate il fuoco e la fine del conflitto Russia e Ucraina, sarò orgoglioso di essere il primo rappresentante del governo italiano ad accompagnare le imprese marchigiane a tornare in Russia e a riprendere ciò che è stato interrotto»
Un proclama vero e proprio quando ha sottolineato davanti alla platea come l’intero distretto insista in una delle province marchigiane «che diventerà fra le più importanti della regione» insomma, non più la provincia più piccola e meno considerata, ma una come le altre. «E’ il mio dovere essere qui a parlare di trasporti – la chiosa del vicepremier – quando riesco preferisco andare nei territori. Non si può lavorare in “smart working”. E non ringraziatemi, perché oltre al lavoro, è un piacere essere qui».
l.c.
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