Ciarrocchi (Noi Moderati): «Viabilità a Fermo, basta soluzioni-tampone. Serve una strategia regionale concreta»

VOTO - Il candidato consigliere regionale propone l’elaborazione, già nei primi cento giorni della nuova legislatura regionale, di «un Piano Straordinario per la Viabilità del Fermano, che preveda: mappatura dettagliata delle criticità viarie nel territorio fermano; Interventi strutturali nelle contrade e nei quartieri urbani più trascurati; Un piano di manutenzione programmata delle strade bianche; Potenziamento della sicurezza stradale (segnaletica, illuminazione, deflusso acque); Finanziamenti mirati alle aree interne e montane; Coordinamento Regione–Provincia–Comuni per evitare sovrapposizioni o vuoti di responsabilità. Sono pronto a portare in Regione la voce di Fermo e del Fermano. Non possiamo più accettare una viabilità che ci taglia fuori. Serve concretezza, competenza e visione. Io sono pronto a metterci la faccia, ancora una volta»

Ugo Ciarrocchi

«Viabilità a Fermo, basta soluzioni-tampone. Serve una strategia regionale concreta. Non è più tempo di interventi spot e rattoppi d’emergenza: la viabilità a Fermo e in tutto il Fermano richiede un progetto strutturale, organico e di lungo periodo. E la Regione deve fare la sua parte con decisione, investendo risorse vere e coordinando i livelli di governo». Con queste parole Ugo Ciarrocchi, già consigliere comunale e oggi candidato alle elezioni regionali con Noi Moderati, nella coalizione per Francesco Acquaroli Presidente, interviene sullo stato della rete stradale nel territorio fermano, a partire dagli ultimi sviluppi: la riapertura della rotatoria Lungotenna–Faleriense e l’avvio del nuovo cantiere alla Mezzina per l’accesso all’ospedale di Campiglione.

«Da un lato è giusto riconoscere l’importanza delle opere che si stanno completando: la nuova rotatoria in zona ospedale è un tassello essenziale per un’infrastruttura che stiamo aspettando da anni. Ma è altrettanto doveroso dire con chiarezza che la viabilità provinciale, in troppe zone, è allo stremo. E qui non parliamo di “grandi opere”, ma di strade che ogni giorno i cittadini percorrono per andare al lavoro, a scuola, in ospedale. Strade che oggi sono spesso un percorso a ostacoli».

Ciarrocchi si riferisce ai numerosi disagi segnalati da residenti e pendolari: buche, avvallamenti, segnaletica assente o cancellata, canali di scolo otturati, tombini invasi da vegetazione, alberi pericolanti, rotatorie incomplete, strade bianche ridotte a pantani.

«Contrada Gabbiano: il simbolo del disagio delle aree interne: i cittadini di Contrada Gabbiano – afferma Ciarrocchi – hanno avuto la forza e la pazienza di segnalare con civiltà i problemi legati alla viabilità, al dissesto idrogeologico e alla sicurezza stradale. Eppure, nonostante sopralluoghi e piccoli interventi, la situazione è tornata critica nel giro di poche settimane. Ciò dimostra una cosa: che senza una programmazione seria e materiali di qualità, qualsiasi lavoro si trasforma in spreco di denaro pubblico».

L’avvocato fermano, conoscitore del diritto amministrativo, sottolinea come «la mancata manutenzione ordinaria sia la prima causa di degrado della viabilità rurale e interpoderale: rifare una strada senza pulire i fossi, senza ripristinare il deflusso delle acque, senza curare la vegetazione ai margini, equivale a buttare soldi. I lavori pubblici non possono più essere pensati in modo frammentato. La Regione deve promuovere una cultura della manutenzione preventiva, non solo degli interventi post-emergenza. Ma i problemi non riguardano solo le contrade. Anche nei quartieri urbani, come segnalano da tempo i residenti di via Fratelli Rosselli e della zona sud di Fermo, le condizioni dell’asfalto sono disastrose, la sicurezza dei pedoni è compromessa e la mobilità dolce è praticamente inesistente. È inaccettabile che zone densamente abitate, servite da attività commerciali, scuole e fermate del trasporto pubblico, siano trattate come periferie dimenticate. Serve un piano urbano del traffico aggiornato, una rete ciclabile reale e soprattutto attenzione alla vivibilità quotidiana. Le strisce pedonali non possono diventare invisibili e le carreggiate non possono trasformarsi in trappole per automobilisti e motociclisti», denuncia Ciarrocchi.

Ciarrocchi rilancia una «visione strategica della viabilità come elemento chiave dello sviluppo economico e sociale del Fermano: senza strade sicure ed efficienti, il Fermano non è attrattivo per chi vuole investire, fare impresa, vivere o restare. Viabilità significa competitività per le aziende, significa turismo accessibile, significa servizi sociosanitari raggiungibili. Anche il nuovo ospedale di Campiglione, senza un sistema di accesso moderno e funzionale, rischia di diventare un’infrastruttura monca».

Il candidato alle regionali sottolinea infine «la necessità di una cabina di regia regionale sulla viabilità provinciale, in raccordo con Comuni e Provincia, per ottimizzare le risorse del PNRR, i fondi europei e quelli ordinari. La proposta? Un Piano Straordinario per la Viabilità del Fermano»

Ciarrocchi propone infine l’elaborazione, già nei primi cento giorni della nuova legislatura regionale, di «un Piano Straordinario per la Viabilità del Fermano, che preveda: mappatura dettagliata delle criticità viarie nel territorio fermano; Interventi strutturali nelle contrade e nei quartieri urbani più trascurati; Un piano di manutenzione programmata delle strade bianche; Potenziamento della sicurezza stradale (segnaletica, illuminazione, deflusso acque); Finanziamenti mirati alle aree interne e montane; Coordinamento Regione–Provincia–Comuni per evitare sovrapposizioni o vuoti di responsabilità. Sono pronto a portare in Regione la voce di Fermo e del Fermano. Non possiamo più accettare una viabilità che ci taglia fuori. Serve concretezza, competenza e visione. Io sono pronto a metterci la faccia, ancora una volta».

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