Regressione o rinascita: Cencetti sfida la destra e chiama le Marche alle urne

VOTO - Il candidato di Progetto Marche Vive per la Provincia di Fermo chiama al voto gli elettori a sostegno di Matteo Ricci Presidente. «Un appello chiaro contro il vuoto della destra e per una Regione che investe nel futuro dei territori»

Stefano Cencetti

Stefano Cencetti, candidato al Consiglio regionale per la provincia di Fermo nella lista Progetto Marche Vive a sostegno di Matteo Ricci Presidente, chiuderà la sua campagna venerdì 26 settembre alle 18.30 all’Antico Forno Anteni di Porto San Giorgio con un invito aperto a tutti gli indecisi.

L’appello è chiaro: cittadini e cittadine sono chiamati a scegliere tra stagnazione e rinascita. «Questa non è una sfida tra liste – dichiara Stefano Cencetti –. È una battaglia tra regressione e futuro. In gioco ci sono lavoro, sanità, diritti e dignità. Ho incontrato imprese, giovani, famiglie e persone con disabilità. Ho visto territori dimenticati e persone che resistono. Da qui nasce la mia sfida: portare la voce del Fermano dentro le istituzioni».

Cencetti snocciola le proposte concrete: stabilizzare operatori sociosanitari, scorrere le graduatorie, creare un albo regionale, rafforzare i servizi con referenti unici e orari estesi. Puntare su turismo diffuso, manifattura, agricoltura e cultura. «Non servono slogan. Servono fatti. Io ci metto la faccia”. Sulle infrastrutture, Cencetti non fa sconti: «Le Marche non possono restare ferme. La bretella arretrata da Porto Sant’Elpidio a Teramo è un’occasione storica: meno traffico sulla costa, più sicurezza, collegamento delle aree interne. I fondi europei ci sono, basta saperli intercettare. La destra parla, noi realizziamo».

Il candidato evidenzia il sostegno del Movimento Europeo Diversamente Abili (M.E.D.A.): «Un segnale forte a favore dei diritti, dell’autonomia e dell’inclusione. Ringrazio il presidente Massimo Nigro per la fiducia e la vicinanza».

Critiche senza filtri alla destra: «Hanno governato senza visione, lasciando stagnazione e servizi indeboliti. Ora si limitano a insulti e manifesti strappati. Il loro è un metodo vile e antidemocratico. Noi rispondiamo con coraggio e contenuti concreti».

Non manca un richiamo internazionale: «Tacere di fronte a migliaia di bambini uccisi a Gaza significa essere complici. Le Marche che vogliamo difendere sono quelle della vita, della giustizia e dei diritti». E un passaggio sulla leadership di Matteo Ricci: «Ha dimostrato che si può fare politica per il bene comune, con un progetto concreto che unisce i territori e mette al centro le persone. È il candidato giusto per guidare le Marche verso la rinascita. Il 28 e 29 settembre – chiude Cencetti – si decide il futuro delle Marche. Barrare Progetto Marche Vive e scrivere Cencetti significa scegliere lavoro, sanità, infrastrutture, inclusione e giustizia. Liberiamo il Fermano dall’abbandono. Io ci credo, io ci metto la faccia. Ora tocca a voi: votate, scegliete la rinascita, scegliete Cencetti».

 

Stefano Cencetti


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