Regionali, Ceroni: «Il mio impegno per il Fermano e le Marche. Sono pronta ed ecco i miei capisaldi» (Le Foto)

VOTO - Il messaggio di Elisabetta Ceroni, sindaco di Rapagnano e candidata da indipendente nella lista di FdI nel Fermano: «Ridare centralità al Fermano, sanità, infrastrutture, sostegno alle imprese, tutela del paesaggio, valorizzazione dei borghi, opportunità per i giovani: su questi temi intendo lavorare con determinazione. Se sarò eletta, mi impegnerò a non deludere le aspettative di chi deciderà di darmi fiducia. Ringrazio fin da ora tutti coloro che sceglieranno di sostenermi. Sono pronta a dare il mio contributo, con passione e responsabilità, per continuare insieme a costruire il futuro delle Marche»

Elisabetta Ceroni

Si chiama Elisabetta Ceroni, ha 41 anni, è avvocato e insegnante. Ma da quattro anni a questa parte, nel Fermano, è conosciuta anche per essere il sindaco di Rapagnano. Ceroni ha deciso di scendere in campo alle prossime elezioni regionali del 28 e 29 settembre da indipendente nella lista di Fratelli d’Italia. La candidata ha risposto alle nostre domande a margine della cena che chiude la sua campagna elettorale, tenutasi ieri sera al “Vecchio Molino” di Rapagnano: «E’ bello, gratificante e motivante vedere così tante persone qui con noi, siamo un migliaio» sorride Ceroni.

Sindaco, perché la scelta di candidarsi alle elezioni regionali?

«Dal 2021 ricopro con orgoglio il ruolo di sindaco del Comune di Rapagnano, un’esperienza che mi ha permesso di essere quotidianamente al servizio dei cittadini e di affrontare in prima persona le sfide del territorio. Viviamo in un momento storico complesso, segnato da grande incertezza internazionale. Conflitti drammatici come quello di Gaza ci interrogano e ci turbano profondamente. Le tensioni geopolitiche, come quelle emerse nel recente incontro in Cina tra le potenze emergenti d’Oriente, ci mostrano uno scenario che impone all’Occidente lucidità e fermezza. In questo contesto difficile, l’Italia ha saputo distinguersi. Il nostro Governo nazionale, guidato da Giorgia Meloni, ha dimostrato competenza, autorevolezza e capacità di leadership. La Presidente del Consiglio si è affermata come una figura ascoltata e rispettata in tutto il mondo, rendendo l’Italia un Paese stabile, affidabile e sempre più apprezzato a livello internazionale. Non è un caso che, proprio in questi giorni, la più grande agenzia di rating internazionale, Fitch, abbia promosso l’Italia, riconoscendo al Governo Meloni la capacità di garantire solidità, affidabilità e prospettive per la nostra economia. È un segnale concreto che dimostra come il lavoro del Governo sia apprezzato non solo sul piano politico, ma anche da chi valuta la nostra credibilità economica e finanziaria. Giorgia Meloni ha saputo restituire dignità e credibilità alla nostra Nazione. Allo stesso modo, nelle Marche, il presidente Francesco Acquaroli ha dato prova di lungimiranza e concretezza».

Il presidente uscente Francesco Acquaroli è ricandidato alla carica di governatore. Perché ha scelto di sostenerlo?

«Il presidente Acquaroli, con il suo lavoro fatto di ascolto, di attenzione ai territori, di progettualità e coraggio, ha avviato un processo di rilancio della nostra Regione dopo 25 anni di governi di sinistra che hanno distrutto il modello marchigiano, un tempo ammirato in tutto il mondo. Quelle politiche sbagliate hanno piegato l’economia, disperso competenze, impoverito comunità e smantellato un patrimonio di valori e di sviluppo che costituiva il vero vanto delle Marche. Ecco perché ho accettato con convinzione la proposta di candidatura al Consiglio Regionale. Non si può rimanere a guardare e limitarsi a criticare: se vogliamo che la nostra Regione e il nostro Paese superino le difficoltà, ciascuno deve fare la propria parte. Ho scelto di impegnarmi in prima persona per sostenere la riconferma del presidente Acquaroli e contribuire al percorso di rinascita già avviato. Far tornare la nostra Regione in mano alla sinistra significherebbe fermare questo processo e riportare le Marche indietro: non possiamo permettercelo. In particolare, in questi anni, la mia esperienza da sindaco mi ha insegnato che con impegno, serietà e passione si possono ottenere risultati importanti. Ho visto con i miei occhi un’attenzione nuova verso i borghi, verso le piccole realtà, che per troppi anni erano state trascurate».

Se eletta, cosa pensa di portare in Regione? Quale potrebbe essere il suo contributo? Insomma quale è la sua mission politica?

«Voglio portare quell’attenzione nuova di cui parlavo poc’anzi, questa sensibilità anche in Regione, perché i nostri Comuni siano davvero protagonisti delle scelte che riguardano i territori. Come avvocato, spero di poter dare un contributo qualificato all’Assemblea legislativa regionale. Troppe volte le leggi risultano incomprensibili ai cittadini. E’ compito della politica renderle chiare e accessibili, affinché siano uno strumento al servizio della comunità e non un ostacolo burocratico. Tra le priorità che intendo portare avanti c’è anche la tutela del nostro paesaggio. In questi anni, con la mia amministrazione comunale, abbiamo combattuto contro la proliferazione indiscriminata di antenne e campi fotovoltaici, spesso frutto di speculazioni che rischiano di deturpare i nostri paesaggi più belli. Sì alle energie rinnovabili, ma con regole serie e rigorose che difendano l’identità e la bellezza delle Marche. Inoltre, come prima cosa, dobbiamo rafforzare il ruolo del Fermano, dare più voce ai territori e migliorare i servizi essenziali, a partire dalla sanità. I nuovi ospedali devono essere completati con attrezzature moderne e personale adeguato: il cittadino ha diritto a trovare vicino casa risposte concrete ai propri bisogni di salute. Serve poi un sostegno deciso alle piccole attività e alle imprese, spesso schiacciate dalla concorrenza dei grandi centri commerciali. Sono le botteghe, le micro e piccole imprese, il cuore pulsante della nostra economia: senza di loro i nostri centri si spengono».

Nella sua campagna elettorale, con i cittadini ha parlato anche di infrastrutture. Qual è la sua posizione al riguardo?

«Quello legato alle infrastrutture è altro punto centrale del nostro programma. Le Marche hanno pagato un prezzo altissimo a causa di ritardi e mancate scelte. Mio padre mi ricordava che nella nostra Regione ci sono 14 valli e solo 13 caselli autostradali: il casello di Porto Sant’Elpidio è arrivato 30 anni dopo la costruzione dell’autostrada. Questo gap infrastrutturale pesa ancora oggi e dobbiamo colmarlo. Il presidente Acquaroli ha già avviato progetti importanti, ma c’è ancora tanto da fare per collegare meglio i nostri territori, renderli più accessibili e competitivi».

Si fa un gran parlare, a livello nazionale, di “fuga di cervelli”. La nostra regione non è esente da questo trend. Come si argina? Come si inverte la rotta?

«Certamente non possiamo dimenticare i nostri giovani. Le università marchigiane formano studenti straordinari, ma troppo spesso il loro talento viene valorizzato altrove. Dobbiamo creare le condizioni affinché queste energie restino qui, affinché i nostri “cervelli” possano contribuire allo sviluppo e all’innovazione della nostra Regione. Investire sui giovani significa investire sul futuro delle Marche».

Insomma, qual è il suo messaggio, in sintesi, agli elettori del Fermano? E quale il suo impegno con loro?

«Ridare centralità al Fermano, sanità, infrastrutture, sostegno alle imprese, tutela del paesaggio, valorizzazione dei borghi, opportunità per i giovani: su questi temi intendo lavorare con determinazione. Se sarò eletta, mi impegnerò a non deludere le aspettative di chi deciderà di darmi fiducia. Ringrazio fin da ora tutti coloro che sceglieranno di sostenermi. Sono pronta a dare il mio contributo, con passione e responsabilità, per continuare insieme a costruire il futuro delle Marche».

(Spazio elettorale a pagamento)

Elisabetta Ceroni

Elisabetta Ceroni qui con Giorgio Marcotulli e Andrea Balestrieri

Remigio Ceroni



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