Il 6 agosto, nell’ambito dell’iniziativa “Oltre il Silenzio”, organizzata dal collettivo Spazio 25 Aprile in collaborazione con il Coordinamento Marche per la Palestina, il gruppo consiliare Progetto Democratico, con il sostegno dell’intera coalizione di centro sinistra, ha presentato una mozione chiara e coraggiosa in difesa dei diritti del popolo palestinese avente come oggetto: “Condanna delle gravi violazioni del diritto internazionale umanitario da parte del Governo Israeliano, Riconoscimento dello Stato di Palestina, Rottura dei Rapporti con lo Stato di Israele”.
La mozione, depositata il 9 agosto, impegnava il Comune di Sant’Elpidio a Mare: esprimere solidarietà al popolo palestinese; condannare senza ambiguità il massacro in corso a Gaza da parte del governo e dell’esercito israeliano; chiedere al Governo italiano di interrompere ogni rapporto con Israele fino a quando non sarà posta fine all’occupazione e riconosciuto lo Stato di Palestina; promuovere azioni di sensibilizzazione e iniziative locali per la pace e i diritti umani.
«Un testo equilibrato nei toni, ma fermo nei principi: pace, giustizia, rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. Nella seduta della Seconda Commissione del 23 settembre, invece di aprire un confronto costruttivo, su temi che dovrebbero essere unanimemente condivisi, ci è stato chiesto di ritirare la mozione. A soli tre giorni dal Consiglio comunale, dopo quasi due mesi in cui la nostra proposta era agli atti e a disposizione di tutti, ricevere una simile richiesta è un atto irrispettoso, che smentisce nei fatti la tanto decantata collaborazione cui la maggioranza continuamente si appella, senza mai darne seguito concreto – dichiarano i rappresentanti di Progetto Democratico –
in cambio del ritiro della nostra mozione è stato proposto di lavorare su un documento che nei contenuti riteniamo inaccettabile, in cui: si rinvia il riconoscimento dello Stato di Palestina a un futuro indefinito, subordinandolo a condizioni che di fatto ne svuotano il significato; si antepone come presupposto il riconoscimento di Israele da parte degli Stati arabi, spostando così la responsabilità altrove e negando la realtà dell’occupazione in corso; si evita accuratamente di nominare i crimini di guerra e le violazioni sistematiche dei diritti umani da parte di Israele. È bene che la cittadinanza sappia la verità: la nostra mozione, che non intendiamo ritirare, chiede un atto di chiarezza politica e morale. L’amministrazione di centrodestra, invece, ha scelto di annacquare tutto in una posizione di ambiguità e di equilibrio fittizio che nei fatti diventa complicità. Noi continueremo a denunciare senza esitazioni il genocidio in corso a Gaza e a batterci affinché anche le istituzioni locali esprimano una voce forte a difesa della pace e dei diritti umani. Nel Consiglio Comunale di sabato 27 settembre (ore 9.30 presso Auditorium Giusti), di fronte alla nostra mozione, ognuno dovrà fare i conti con la propria coscienza».
Anche il Partito Democratico di Sant’Elpidio a Mare condivide e sostiene la mozione presentata dai consiglieri del gruppo “Progetto democratico”. «Fermo restando la netta e inequivocabile condanna del terribile atto terroristico compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023, durante il quale sono stati uccisi civili israeliani e prese in ostaggio decine di persone, in quanto atto inaccettabile e contrario al diritto internazionale umanitario, è altrettanto inaccettabile e sproporzionata la reazione del governo Israeliano che, tra il 7 ottobre 2023 e il 31 luglio 2025, ha portato all’uccisione di oltre 60.000 palestinesi nella Striscia di Gaza, più della metà dei quali donne e bambini, che, fatto ancora più inumano, hanno perso la vita cercando di accedere ai punti di distribuzione di aiuti umanitari. Il governo dei criminali Nethanyau e dei suoi ministri condannati dalla corte Internazionale dell’Ajia, va fermato con tutti i mezzi di pressione democratica possibili, a partire da uno stop alla fornitura di armamenti e degli accordi economici in essere. Il riconoscimento dello stato di Palestina da parte dei governi dei paesi democratici è un passo necessario e non più rinviabile. Gran parte dei principali Paesi Europei ed internazionali lo hanno già fatto, ed è necessario che anche l’Italia, tradizionalmente favorevole ad una soluzione in tal senso, dal presidente Pertini in poi, assuma questa posizione politica! Siamo consapevoli che questo passo non porterà alla risoluzione immediata del conflitto, ma siamo altrettanto certi che il non farlo la allontanerà sempre più! D’altronde le dichiarazioni di volontà di annessione di Gaza da parte del governo Israeliano, e la costante invasione dei coloni dei territori della Cisgiordania Palestinese, portano a pensare che senza una netta condanna Internazionale il governo fascista Nethanyau non si fermerà. Nell’ottica della ricerca della Pace, ogni piccolo passo può essere significativo, ed è per questo che invitiamo l’intero consiglio comunale di Sant’Elpidio a Mare, ad approvare questa mozione».
Sull’iniziativa è intervenuto anche Luca Piermartiri, Segretario Pd Federazione Fermo: «Accogliamo con estremo favore la mozione che la coalizione di centro-sinistra guidata da Mirco Romanelli intende presentare al Consiglio Comunale di Sant’Elpidio a Mare. Li ringraziamo per questo contributo alla sensibilizzazione su quanto di orribile e intollerabile sta avvenendo a Gaza. Come Federazione inviammo una bozza di mozione chiedendo che fosse presentata nei rispettivi consigli comunali dai nostri amministratori. La maggioranza di Governo ha già bocciato la mozione unitaria delle opposizioni; essa invocava il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, la fine dell’occupazione illegale in Cisgiordania, il riconoscimento dello Stato di Palestina, la sospensione della vendita di armi a Israele e l’applicazione del mandato di arresto nei confronti di Netanyahu.
Invece, la destra ha scelto di posizionare l’Italia dalla parte sbagliata della storia, creando miliardi di debito con l’investimento del 5% del PIL in armi, restando in silenzio sul genocidio in corso e rilasciando dichiarazioni inaccettabili sulla missione della Global Sumud Flotilla la quale, secondo norme nazionali ed internazionali, dovrebbe godere del supporto del proprio paese. Il Governo intervenga a tutela dei nostri connazionali a bordo e relazioni in Parlamento su ciò che sta avvenendo, anziché continuare a scappare. Gli articoli 33 e 59 della IV Convenzione di Ginevra parlano chiaro: gli aiuti umanitari possono passare senza intralci o senza che vengano commessi atti intimidatori. Così come il principio di protezione della Convenzione di Vienna».
«È necessario un forte impegno a riconoscere lo Stato di Palestina – continua Piermartiri – , come stanno facendo molti paesi europei e non; a sostenere ogni iniziativa volta ad esigere il pieno rispetto del diritto internazionale; a chiedere l’interruzione della vendita e del trasferimento di armamenti allo Stato di Israele; a sostenere l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale; a dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale, senza improprie considerazioni politiche che minerebbero il principio fondante per cui la legge, anche internazionale, è uguale per tutti. L’impegno per la pace e la mobilitazione per fermare il massacro di innocenti deve vederci in prima linea nella società e nelle istituzioni a tutti i livelli. Una volta riconquistata la Regione non indugeremo a riconoscere la Palestina. Le Marche saranno dalla parte giusta».
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