Acquaroli rieletto presidente delle Marche: «Il lavoro di squadra funziona. Ecco i miei prossimi step» (Video)

ELEZIONI - Incassata la vittoria, ora, come di routine, scatta il toto-giunta e i primi atti della legislatura Acquaroli-bis: «Il primo sarà iniziare subito la riforma dell’emergenza-urgenza, la faremo come prima cosa insieme ad un bando per i giovani, per riportarli nelle Marche per maggiore congruità offerta-richiesta di lavoro, unendo le esigenze tra imprese e giovani, per fare in modo di alzare le competenze del nostro tessuto produttivo. I tempi saranno quelli tecnici, lavorando già da domani».
Acquaroli rieletto presidente delle Marche, le prime dichiarazioni

di Roberto Cruciani

Il presidente uscente della Regione, Francesco Acquaroli si conferma alla guida delle Marche con il 52,4% delle preferenze degli elettori marchigiani. Dunque sfumato il sogno di Matteo Ricci, suo diretto competitor alla guida dell’Alleanza del Cambiamento, di dare la spallata al centrodestra: si ferma a un 44,4%.

E’ un Acquaroli, quello che celebra la riconferma alla carica di governatore che, come è ormai nel suo stile, non si scompone. Ma i toni sono e restano comunque decisi. Contornato dai vertici dei partiti di centrodestra della sua coalizione, (al suo fianco Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia e capo della segreteria politica di FdI, e Galeazzo Bignami, capogruppo FdI alla Camera) il rieletto presidente ammette che confermarsi alla guida dei marchigiani «Voglio innanzitutto ringraziare – ha detto – tutti coloro che mi hanno sostenuto in questi anni non facili, a causa della pandemia, poi dell’alluvione, e tutta una serie di variabili che inevitabilmente hanno avuto ripercussioni nella gestione di un ente strategico come quello regionale. Un ringraziamento anche ai sostenitori in questa campagna elettorale: non banale e non semplice. Abbiamo cercato sempre di parlare alle Marche e ai marchigiani di quello che avevamo già fatto nei cinque anni trascorsi e anche di come volevamo proseguire nei prossimi cinque. È un risultato inaspettato di queste dimensioni, evidentemente quello che abbiamo seminato ha portato i suoi frutti. Ora dobbiamo andare avanti perché l’impegno e anche l’onere che sento è importante, forte, nei confronti della fiducia che ci hanno dato i marchigiani. Sarà fondamentale assicurare continuità e dare quelle risposte alle problematiche ataviche della nostra regione che abbiamo cercato di mettere in campo fin da subito, dalle infrastrutture, alla sanità, al rilancio economico».

Il presidente ha poi voluto evidenziare la necessità di dare priorità ai giovani: «Non li posso dimenticare, dobbiamo far sì che le loro competenze e le loro energie, fondamentali, siano messe a disposizione della nostra regione. Fin da subito cercheremo di fare il massimo per rispondere alle loro aspettative». Il presidente Acquaroli ha inoltre ringraziato i dirigenti regionali di tutti i settori «per la professionalità e le competenze, perché se i risultati si sono ottenuti è grazie a coloro che lavorano in questo ente. Se c’è stata un’inversione di tendenza non è merito mio ma di chi quotidianamente lavora e sente propria la sfida, l’onere e la responsabilità di dare risposte a questo territorio».

 

Quella di Acquaroli molti la interpretano come una vittoria anche della Meloni, una conferma al consenso per la premier, (che è stata tra i primi a complimentarsi con il presidente, ndr): «Ho sempre ribadito che sono orgoglioso dell’amicizia della presidente Meloni. Lavoro importante con il Governo ma – rimarca Acquaroli – ce n’è anche uno importante sul territorio con la coalizione. Il lavoro di squadra funziona sempre e sono state date risposte al territorio che prima dai governi centrali non arrivavano».

Il primo discorso del rieletto presidente Francesco Acquaroli davanti alla sede della Regione

Vittoria incassata, ora come da routine scatta il toto-giunta e i primi atti della legislatura Acquaroli-bis: «Il primo sarà iniziare subito la riforma dell’emergenza-urgenza, la faremo come prima cosa insieme ad un bando per i giovani, per riportarli nelle Marche per maggiore congruità offerta-richiesta di lavoro, unendo le esigenze tra imprese e giovani, per fare in modo di alzare le competenze del nostro tessuto produttivo. I tempi saranno quelli tecnici, lavorando già da domani».

Si ipotizza la nomina, in giunta, di un tecnico per la delega alla Sanità: «Io credo nell’ipotesi di chi ha conoscenza del territorio, la politica deve attingere nella politica i propri responsabili. Anche nella sanità il politico può essere trait d’union e può costruire un sistema migliore. Coprirsi dietro i tecnici spesso è sbagliato» rimarca il governatore. Che parla anche di un allargamento a 8 della squadra di giunta: «La giunta è a 6 assessori, per gli 8 serve che ci sia modifica statuto: spero che arrivi presto per governare meglio. Diamoci qualche ora per fare punto della situazione. Sarebbe importante che passiamo ad otto assessori. Abbiamo giocato di squadra e serve capire bene come affrontare questi prossimi cinque anni avendo ben chiaro come sarà il consiglio regionale».

Ma una dedica? «A chi ha creduto in me, alla presidente Meloni. Girando, in campagna elettorale, ho percepito tanto entusiasmo ed è in linea con quanto visto e raccolto». Ma c’è anche il grosso neo dell’affluenza ai minimi storici (50%): «Questo fatto deve far riflettere, noi dobbiamo dare continuità intorno alle visioni che abbiamo. Aspettiamo i numeri finali ma questi ci dicono che una sostanziale tenuta c’è stata. Vediamo i risultati numerici e non solo percentuali. Ora guardiamo avanti – ha concluso Acquaroli – fin da domani cercheremo di riorganizzarci e di mettercela tutta perché la nostra regione merita di tornare ad essere, come in passato, tra quelle a vocazione manifatturiera tra le più sviluppate d’Italia».

Il primo discorso del rieletto presidente Francesco Acquaroli davanti alla sede della Regione

Acquaroli si conferma alla guida della Regione. Meloni: «Continuerà con determinazione» Ricci: «Scelta la continuità»

 



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