di Sandro Renzi
La conta dei danni è solo all’inizio. A 24 ore dalla bomba d’acqua che si è abbattuta soprattutto in una zona delimitata della città, sindaco, protezione civile e tecnici comunali stanno completando le attività di controllo nei luoghi che hanno subito i maggiori disagi. Oltre ai quartieri centro e sud anche via Medi dove si è riversata una colata di fango e melma proveniente dai terreni a monte delle abitazioni. Diversi i garage inondati e molti i danni alle attrezzatture al loro interno o alle auto parcheggiate. Scantinati allagati in via Pavese, via Dalmazia, via Petrarca. Ma anche sul lungomare Gramsci sud. Ad avere la peggio sono state le strutture private.
«Per quanto riguarda gli edifici pubblici -spiega il sindaco Valerio Vesprini- abbiamo riscontrato qualche criticità alla scuola borgo Rosselli dove è penetrata acqua in alcuni locali al piano terra ed alla paritaria Maddalena di Canossa dove ad essere interessata dalla pioggia è stata la sezione dell’infanzia». Sott’acqua sono finiti anche i sottopassi ferroviari. A partire da quello di via Oberdan, ma fin qui nulla di eccezionale, passando per quello di piazza Gaslini. Ed è a questa struttura che le attenzioni del Comune si stanno rivolgendo poiché una quantità di acqua così impressionante in quel sottopasso non si era mai vista. «Stiamo cercando di capire cosa non abbia funzionato insieme all’impresa incaricata -conferma ancora il sindaco- forse proprio gli aghi dei pini potrebbero aver causato il blocco della pompa. Tra un po’ ne sapremo di più. Gli altri sottopassi, quello di via Solferino piuttosto che quello di via Giovanni XXIII, sono stati liberati rapidamente e fruibili già dalla mattinata di ieri. Purtroppo ci sono stati anche danni ingenti ad alcune attività commerciali. Tutto mentre, nelle stesse ore, ma a nord di Porto San Giorgio, fortunatamente non si riscontravano criticità ed anche i sottopassi pedonali erano percorribili». Questo a testimonianza della imprevedibilità di un evento meteorologico così intenso ma con il quale bisogna ormai confrontarsi sempre più spesso. Il Coc della protezione civile resterà ancora aperto, peraltro la giornata di mercoledì non promette bene dal punto di vista del meteo con piogge e temporali per quasi tutto il giorno.
«Provvederemo ad inviare la richiesta dello stato di emergenza – annuncia il primo cittadino- ma contestualmente stiamo lavorando per intercettare fondi e risorse da destinare ad alcuni interventi prioritari come la messa in sicurezza di monte Caccioni e della stessa zona centro. Non c’è infatti un problema solo in collina ma purtroppo anche in pianura e nelle vie centrali di Porto San Giorgio. Lavori che richiedono lo stanziamento di milioni di euro». Sotto il profilo della prevenzione l’Amministrazione si è già mossa ma in qualche caso si tratta di mettere mano ai corpi recettori delle acque piovane concepiti più di 50 anni fa per portate assai diverse da quelle causate dalle cosiddette bombe d’acqua che funestano i territori negli ultimi anni. Bastano così pochi minuti di pioggia intensa per causare allagamenti dalle conseguenze piuttosto serie.
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