Accordo fatto, Astea energia incorpora Sge: «Tutelati valore aziendale e presidio pubblico»

PORTO SAN GIORGIO - San Giorgio Energie ed Astea ad un passo dalla fusione. Arriva al capolinea un processo piuttosto lungo che di fatto porterà la società partecipata dal Comune rivierasco e dalla Sgr a fondersi per incorporazione con l'Astea. Il bando pubblicato nei giorni scorsi serve sostanzialmente per rendere note le decisioni prese dagli organi direttivi.

di Sandro Renzi

San Giorgio Energie ed Astea ad un passo dalla fusione. Arriva al capolinea un processo piuttosto lungo che di fatto porterà la società partecipata dal Comune rivierasco e dalla Sgr a fondersi per incorporazione con l’Astea. Il bando pubblicato nei giorni scorsi serve sostanzialmente per rendere note le decisioni prese dagli organi direttivi. Si tratta di un’operazione che parte da lontano, più volte sollecitata dallo stesso amministratore Iezzi, poi accantonata e nuovamente rispolverata. La Corte dei Conti ha dato dato il suo parere così come la società di advisor a cui la Sge si è rivolta. La fusione per incorporazione rappresenta la strada giusta per garantire in un certo senso anche la sopravvivenza della società sangiorgese. I pro superano di gran lunga i contro. Per questo motivo, nella scelta del partner, si è tenuto conto di alcuni fattori come la presenza di un socio pubblico, un consistente numero di clienti gas/luce, l’attenzione al territorio marchigiano, la promozione, l’accesso ad altri servizi accessori e tali da rendere più appetibile l’offerta e la penetrazione del mercato, ma anche la presenza di “patti parasociali”.

Alla fine la scelta è ricaduta su Astea Energia spa «l’unico partner in grado di realizzare la fusione alle condizioni desiderate, mantenendo il presidio pubblico, il valore aziendale e garantendo la sostenibilità nel medio-lungo periodo» si legge nella relazione. Il Comune di Porto San Giorgio potrà dal canto suo beneficiare di dividendi più corposi e di una maggiore sicurezza legata alla solidità del gruppo Sgr di Rimini, lo stesso che detiene il 99% delle quote di Astea e il 49% di quelle della Sge. Ma come avverrà tecnicamente questa operazione? Astea energia spa delibererà un aumento di capitale sociale da 120.000 a 133.000 euro mediante emissione di 13.333 nuove azioni. A tanto dunque ammonterà il capitale post-fusione. Il rapporto di cambio è stato invece fissato in una nuova azione Astea per ogni quota di nominali 7,5 euro della incorporata, ovvero la Sge. Il Comune rivierasco riceverà 6.800 azioni, la Sgr 6.533. Il Comune sangiorgese potrà avere un suo rappresentate nel Cda.

Ad aver contribuito alla spinta per chiudere la partita tra le due società la complessità e la turbolenza del mercato energetico degli ultimi anni, la pressione competitiva crescente (solo a Porto San Giorgio gravitano 70 operatori nelle rete locale ed alcuni come Poste o Tim hanno una imponente forza commerciale), ma anche la contrazione del mercato potenziale conseguente alla riduzione del mercato rappresentato dai clienti settore elettrico tutelato, e poi le «modeste capacità commerciali della Sge, la riduzione dei consumi e dei margini, la difficoltà di offrire nuovi servizi, le ridotte dimensioni della struttura operativa, la parziale inadeguatezza tecnologica». Sono queste le principali motivazioni che hanno portato il socio pubblico a dare seguito alla fusione per incorporazione, dopo aver archiviato anche il progetto di una fusione con la Solgas di Fermo perché ritenuto non in grado di rispondere efficacemente alle criticità emerse con la crisi dei mercati energetici. I tempi non sono lunghi, anzi, questione di qualche mese.

 


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