di Silvia Ilari
A Porto Sant’Elpidio si è tornati a parlare dell’ampliamento della discarica, dopo l’incontro con la cittadinanza avvenuto lo scorso maggio. Il teatro del confronto è sempre lo stesso: la sede dell’associazione quartiere Cretarola.
La sala si è riempita alla spicciolata, ma in poco tempo: un chiaro segnale di quanto l’argomento sia sentito in città e soprattutto da chi abita nell’area interessata.
Tutto nasce da una richiesta della società che gestisce la discarica, l’Ecoelpidiense, che ha inoltrato una richiesta per la realizzazione di un nuovo impianto. Questa prevede la costruzione di un edificio destinato a potenziare il trattamento chimico-fisico del percolato, già in parte svolto all’interno del piazzale della discarica. In questo caso, i cittadini, in particolare, contestano anche il fatto che il materiale arriverebbe sia da tutte le Marche che da fuori regione.
Il progetto comprende anche l’installazione di un impianto fotovoltaico su una porzione dell’area dove la copertura finale è già stata completata.
L’istanza di autorizzazione riguarda inoltre un volume di 12 mila metri cubi per il deposito di materiali provenienti da scarti industriali come quelli calzaturieri e una vasca da 45 mila metri cubi destinata al terreno inertizzato dell’ex Fim. Ricordiamo che, in totale, l’intervento coinvolgerebbe circa il 29% delle volumetrie di rifiuti approvate nel 2007.
A rappresentare gli attori interessati, per Porto Sant’Elpidio ieri sera erano presenti il sindaco Massimiliano Ciarpella, l’assessora all’ambiente Maria Laura Bracalente, per Sant’Elpidio a Mare l’assessore all’Ambiente Fabio Vitali e Giorgio Marcotulli, vicepresidente della provincia di Fermo, ma anche consigliere a Porto Sant’Elpidio.
Cosa dice il Comune di Porto Sant’Elpidio
Ad aprire il dibattito è stato il sindaco Ciarpella che ha fatto il punto sull’attualità: «Siamo qui per parlare di un argomento sentito, su cui è doveroso fare informazione e confrontarci. Le questioni sono due: l’ampliamento e il nuovo impianto di trattamento. L’ultima conferenza dei servizi c’è stata il 30 giugno, quella preliminare l’8 maggio. Seguirà quella di martedì 7 ottobre per approfondire le tematiche emerse e le risposte alle richieste fatte. Alcune risposte sono arrivate, altre dovranno essere definite. Oltre ai nostri due Comuni interessati, e alla Provincia, sono chiamati a esprimere un loro parere, l’Arpam, l’Ast, la società Tennacola. Noi abbiamo incaricato un tecnico di lunga esperienza, il dottor Baldoni, esperto in biochimica, biologo e verificatore Emas che supporterà il Comune e i tecnici comunali in sede di Conferenza dei servizi. Nella seconda conferenza dei servizi sono emerse delle richieste che sia io che il sindaco Calcinari di Sant’Elpidio a Mare abbiamo avanzato. Con riferimento al nuovo impianto di trattamento sono stati segnalati elementi che troviamo di difficile conciliazione con un impianto che dovrebbe essere formulato e realizzato con le migliori tecniche impiantistiche di gestione, di monitoraggio. Ci sono deroghe richieste per alcuni agenti, per alcune sostanze. Questo, a mio parere, non si concilierebbe con quell’idea. C’è perplessità, sia io che Gionata Calcinari abbiamo chiesto approfondimenti».
«Un tema che è stato affrontato – ha aggiunto il primo cittadino – è quello della chiusura della discarica, attiva dal 1970 e arrivata a un livello di saturazione ormai prossimo. Serve approfondire sulla certezza dei tempi e sulla gestione post mortem. L’impianto fotovoltaico, inoltre, sarà realizzato in parte a copertura dell’impianto e in parte a terra, ma in quest’ultimo caso è necessaria la chiusura. Da una parte c’è un’aspettativa di un privato che sulla base delle norme può essere portata avanti. Dall’altra parte, ci sono due amministrazioni comunali e un’amministrazione provinciale che devono vigilare, controllare, mitigare, far valere gli interessi preminenti del territorio, come la cura dell’ambiente e la salute. Proprio riguardo la salute, tema emerso nella scorsa conferenza dei servizi e di cui ho letto in alcuni articoli di giornale, mi sono adoperato personalmente per chiedere la presenza, il 7 ottobre, anche dell’Ast, che ci ha rassicurato sulla sua partecipazione».
Ciarpella ha sottolineato di aver pensato, insieme al suo omonimo di Sant’Elpidio a Mare, a controlli extra, finanziati dai Comuni, per verificare che tutto proceda secondo normativa. L’assessora all’ambiente Maria Laura Bracalente ha ricordato come il punto di vista dei cittadini sia importante per porre questioni chiave alla prossima conferenza dei servizi.
La posizione di Sant’Elpidio a Mare
Fabio Vitali, assessore a Sant’Elpidio a Mare, ha sottolineato: «Come Comune di Sant’Elpidio a Mare siamo contrari. Come ha detto il sindaco, abbiamo chiesto che questo ampliamento venga vincolato alla rimozione del deposito presente sotto l’ex Fim, perché non vorremmo accadesse come qualche anno fa, dove si è partiti da lì ma non si è fatto nulla di ciò che andava realizzato. La vasca si fa se parte la bonifica. Inoltre, abbiamo richiesto che sia realizzato a valle un impianto biologico per abbattere gli inquinanti. L’azienda, su questo, ha dato parere favorevole. Adesso è importante concentrarsi sulle deroghe ai parametri per quanto riguarda il ferro e l’alluminio, deroghe di cui si occupa il Tennacola: devono rientrare nella legge. Noi non abbiamo il potere di impedire questa cosa, perché la legge consente la richiesta (della società, ndr), la Provincia fa un’istruttoria e mette una serie di paletti. Ma noi, avendo nel nostro interesse la salute pubblica, ci dobbiamo assicurare che le norme vengano rispettate. Inoltre, come diceva il sindaco, abbiamo chiesto di verificare all’Ast che non ci siano danni della salute pubblica».
Giorgio Marcotulli vicepresidente della provincia di Fermo e consigliere comunale Porto Sant’Elpidio
La posizione della Provincia
«Quello che credo che debba essere detto con totale franchezza – afferma Marcotulli – è che le richieste avanzate dalla società sono previste per legge. Ovviamente i nostri tecnici e tutti coloro che hanno una facoltà specifica sono chiamati a valutare ciò che chiedono sia per corrispondenza alle norme, sia per l’efficacia di ciò che vengono a proporre. Noi, come parte politica, possiamo aumentare il livello di controllo, ispezione, verifica a prescindere da chi farà i controlli, Arpam, l’ente o soggetti indicati dai comitati stessi. Oggi un amministratore non ha la facoltà di dire: “Chiudi la discarica” o “non fare l’ampliamento” se si legge la norma».
I cittadini
A intervenire sono stati diversi presenti, tra cui Damiano Mariani che fa le veci del comitato. Per Mariani, Porto Sant’Elpidio ha già dato troppo e non dovrebbe accogliere rifiuti di altri Comuni, anche non marchigiani. «Perché non in un Comune con minore densità abitativa?» si chiede.
La discarica, inoltre, per diverse persone presenti, potrebbe avere delle ripercussioni «sul turismo, con numerosi b&b sorti in zona».
Altri cittadini lamentano cattivi odori, anche nel fine settimana: «È diverso dal solito, è un odore dolciastro» afferma Francesca dal pubblico. «Se puzza non funziona» fanno eco dalla platea.
Sui controlli promessi, c’è chi fa notare che devono essere indipendenti, mostrando il timore che successive amministrazioni potrebbero non proseguire sulla stessa via. Si fa appello, inoltre, al Tennacola, composto da 26 comuni del Fermano e Maceratese.
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