
di Sandro Renzi
Un solo punto all’ordine del giorno in Consiglio comunale stasera: la fusione per incorporazione della Sge nell’Astea Energia, partecipata al 99% dalla Sgr di Rimini, la stessa società che detiene il 49% delle quote all’interno della San Giorgio Energie. Ma ad attirare l’attenzione dei consiglieri è stata l’assenza dei tre componenti della maggioranza confluiti nel partito Noi Moderati: Susino, Morese e Marinangeli. Gli stessi che hanno protocollato in merito una istanza chiedendo di sospendere la discussione sulla fusione tra le due società per un mese, di convocare due assemblee pubbliche e di rendere noti tutti i documenti relativi a questa operazione. L’assenza dei tre era stata registrata anche nel Consiglio comunale della scorsa settimana. Per molti conseguenza di quanto avvenuto all’esito delle elezioni regionali che hanno visto il candidato, nonché sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, strappare centinaia di voti anche nel quartiere di Santa Vittoria, lo stesso dove risiede il primo cittadino, Valerio Vesprini.
C’è chi parla di uno “sgarbo elettorale” di cui vittime sarebbero stati proprio i candidati del centrodestra di Porto San Giorgio a favore di Calcinaro. Tra questi Marco Marinangeli. Resta il fatto che anche questa sera tre posti in maggioranza sono rimasti vuoti. A che cosa questo possa portare lo si saprà a stretto giro. Non è escluso che il gruppo Si Può possa avanzare qualche richiesta in seno alla giunta che adesso sembra un pò più traballante rispetto ad un mese fa. Le perplessità avanzate dal gruppo Si Può sono state fatte proprie dalla minoranza di centrosinistra «Se chi ha lavorato da mesi insieme alla giunta manifesta dubbi relativi a questo punto allora legittimamente qualche domanda se la pone anche l’opposizione» ha rimarcato il consigliere del Pd, Christian De Luna. La consigliera Giulia Vagnozzi ha letto quindi un documento a firma del resto della maggioranza rivolto ai “dissidenti”. «Sorprende la richiesta formulata dal gruppo Si Può, visto che di questo argomento si è discusso in diverse riunioni di maggioranza ed in Commissione consigliare aperta. Nessuno dei componenti del gruppo Si Può ha però partecipato alle ultime sedute. Un rinvio di un mese comporterebbe il posticipo di un anno dell’operazione con danni per l’ente per il deprezzamento delle quote della Sge, e quindi per le tasche dei sangiorgesi». Per la Vagnozzi e per i componenti della maggioranza che hanno vergato il documento non si può attribuire alcuna mancanza di trasparenza all’Amministrazione comunale. «Confidiamo che si tratti di una diversa percezione dei tempi e non di una scelta dettata da logiche esterne all’interesse pubblico» ha proseguito la Vagnozzi riferendosi all’istanza del gruppo Si può, poi aggiungendo «richiamiamo i consiglieri del gruppo Si Può al senso di responsabilità istituzionale ricordando che l’interesse pubblico deve prevalere». Alla fine la scelta di respingere la decisione del colleghi dopo un tentativo di convocare, ieri sera, un’altra riunione di maggioranza. La delibera è stata approvata con l’astensione del centrosinistra.
«Il Consiglio comunale – si legge in una nota del consigliere comunale di maggioranza Alberto Giammarini – ha approvato ieri sera un passaggio importante per la San Giorgio Energie: la fusione, per incorporazione, in Astea Energia Spa. Si tratta di una scelta di assoluto rilievo che merita un approfondimento, a partire dalla volontà dell’Amministrazione comunale e dell’organo amministrativo della società di valorizzare la presenza del Comune di Porto San Giorgio nel settore della vendita di energia e di servizi energetici. Nel 2014 la vendita del 49% della società ha avuto lo scopo di rafforzare industrialmente una realtà aziendale di piccole dimensioni come SGE, nata nel 2004 in un contesto di sostanziale monopolio delle vendite gas a Porto San Giorgio. Quella operazione si è dimostrata vincente sotto tutti i punti di vista a tal punto da essere presa a modello da altri Comuni. Il successivo progetto di fusione tra SGE e Solgas, naufragato nel 2022, aveva lo scopo di rafforzare ulteriormente la presenza del socio pubblico attraverso la costituzione di un nuovo soggetto, più grande e potenzialmente leader nel territorio provinciale. La crisi dei mercati energetici e le sue conseguenze hanno in realtà evidenziato le fragilità di quel progetto rispetto alle nuove sfide del mercato. Per questo motivo l’amministratore unico ha avanzato nell’aprile del 2023 una proposta di aggregazione di più ampio respiro che consentisse al Comune di continuare ad operare nel settore della vendita di energia attraverso un soggetto più strutturato. La proposta di fusione, più volte esposta in Consiglio, è stata recepita e fatta propria dall’Amministrazione comunale che l’ha inserita nei Dup e nei Piani di razionalizzazione delle società partecipate. L’autorevole conferma della legittimità dell’operazione è giunta solo a marzo 2025 quando la sezione regionale della Corte dei conti delle Marche si è espressa nel merito del Piano di razionalizzazione proposto dal Comune affermando che il Tusp (Testo unico sociaeà partecipate) non vieta le partecipazioni di minoranza in quanto tali purché le stesse soddisfino il vincolo di scopo pubblico. Le motivazioni alla base del progetto di fusione sono state ampiamente sviluppate nelle relazioni dell’amministratore unico allegate al progetto, peraltro già più volte illustrate dai consiglieri nel corso delle presentazioni annuali dei risultati della società. Astea Energia, con l’ingresso di Sge, conterà circa 120 mila utenti di luce e gas e la presenza di oltre 30 sportelli. Il fatturato della prima realtà, nel 2024, è stato di circa 100 milioni di euro con un utile di 9 milioni di euro. La fusione permetterà una serie di rilevanti benefici di carattere economico-finanziario e gestionale. L’interazione tra le due realtà porterà a una maggiore competitività sul mercato. Si prevede un ritorno economico derivante dalla razionalizzazione dei costi operativi e amministrativi, che si traducono in una maggiore efficienza complessiva e migliori risultati finanziari per la società. E’ inoltre garantita la qualità del servizio, attraverso la preservazione della fusione pubblica nel settore energetico locale e la partecipazione diretta del Comune tramite Astea Energia. Per la nostra realtà la novità favorirà l’accesso a nuovi capitali accrescendo la capacità di investimento: le analisi economiche e patrimoniali attestano un aumento potenziale degli utili distribuiti al Comune e quindi un rilevante contributo al bilancio pubblico tramite una gestione più redditizia. Altri aspetti positivi figli della fusione sono la possibilità di erogazione di nuovi servizi (risparmio energetico, fotovoltaico, colonnine di ricarica ed altro), l’evoluzione tecnologica (app, pagamenti utenze) e prezzi (con nuove offerte vantaggiose e la possibilità degli utenti di usufruire di convenzioni)».
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